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GROTTAMMARE – Il commercio per rilanciare la cittadina di Grottammare. E’ questo il tema principale sul quale verte il comunicato scritto dal consigliere comunale del comune rivierasco Filippo Olivieri. Per quest’ultimo è fondamentale il coinvolgimento della zona Ascolani e lo stop alla ghettizzazione del quartiere Sud.

 

“La crisi del commercio cittadino resta una delle principali problematiche di Grottammare. Predico da tempo che è necessaria una visione a 360 gradi ed una collaborazione tra le varie parti in causa quantomeno per arginare questo momento di profonda crisi. All’insegna di ciò, mesi fa, organizzai anche un convegno chiamando diversi addetti ai lavori e facendo intervenire anche l’attuale assessore al commercio Cesare Carboni perché recepisse i messaggi dei commercianti di Grottammare e prendesse atto delle esigenze e delle necessità della categoria. Il giorno dopo, tutto quanto emerso da quell’incontro, è finito nel dimenticatoio. L’amministrazione ha continuato a non far nulla ignorando le problematiche e perseverando nell’assistere ad un commercio cittadino sempre più precario. Insomma piuttosto che accettare idee che arrivino dall’esterno della loro cerchia preferiscono lasciare che le cose continuino ad andare male. Ulteriore prova è la totale assenza di dialogo con l’associazione degli operatori turistici cittadina.

Continuo ad affermare che per rilanciare il commercio occorrono delle strategie di marketing e il primo passo da fare è quello di rendere appetibile la nostra città. Non solo in centro. Come si fa a pretendere che qualcuno possa investire o continuare a farlo in zona Ascolani quando chiunque viva ed operi da quelle parti, afferma di avere il sentore di trovarsi in una sorta di terra di nessuno? Come si è potuto, in tutti questi anni, considerare quell’area come una periferia? E come si può pretendere che qualcuno investa sul centro cittadino quando neppure il week end si vede gente tra le vetrine del corso?

Credo che non sia insensato affermare che, soprattutto in quest’ultimo quinquennio, il commercio è stato trascurato. Qualche anno fa, almeno, attraverso l’esperimento dei centri commerciali naturali, era stato tentato qualcosa di ripetibile seppur con alcune necessarie modifiche.

Oggi il commercio è marketing e il marketing lo fa la promozione. Promozione per la quale è necessario intercettare fondi che non devono essere divisi tra gli operatori, ma che vengano investiti in un progetto collettivo mettendo il Comune in condizione di poter coordinare, insieme ai commercianti stessi, la gestione di quello che, a tutti gli effetti, deve essere trattato come un centro commerciale dell’epoca moderna.

Quello che affermai, e non fui l’unico a farlo, nel corso del convegno dell’aprile scorso, è stato anche questo. Il commercio può essere rilanciato soltanto attraverso la riproposizione dei modelli di realtà funzionanti. Ed oggi, che piaccia o no, a funzionare sono realtà che restano sul mercato attraverso la promozione. Il ruolo del Comune, in tempi di crisi, è cambiato ed ora deve intervenire anche in questo genere di situazioni. Cosa sta dando, altrimenti, Grottammare ai suoi operatori del commercio che ogni anno versano soldi nelle casse comunali?”