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ASCOLI  PICENO – Se la campagna elettorale è nazionale, i candidati al Parlamento del Pd sembrano scaldarsi molto più su questioni locali e in special modo quando si parla di sorti della città capoluogo. A subire un attacco su più fronti è l’attuale inquilino di Palazzo Arengo, Guido Castelli. Non fa sconti Luciano Agostini, quando decide di prendersi la rivincita sulla questione ospedale unico, un’ipotesi avanzata dallo stesso deputato anni fa, “all’epoca fui sbeffeggiato anche dal sindaco Castelli, che fece addirittura trapelare l’idea che la mia volontà fosse mossa da interessi relativi ad alcuni terreni situati in Vallata. Nulla di più falso e infatti oggi la verità viene a galla. Sono contento che anche lui condivida questa ipotesi dell’ospedale unico, sebbene con qualche anno di ritardo, ma voglio ricordare al primo cittadino il sistema sanitario locale ha altre criticità e che bisogna procedere per ordine quando si decide d’intraprendere questa strada. L’ubicazione viene dopo”. Castelli avrebbe infatti richiesto al suo predecessore a palazzo Arengo, Piero Celani di convocare un summit con sindaci e forze sociali per studiare le ipotesi di localizzazione del nuovo ospedale unico.

Per Anna Casini, “una simile opera non può essere decisa da un sindaco. Ci sono degli attori che vanno coinvolti mentre sul luogo in cui realizzarla dovranno pronunciarsi tecnici attraverso studi. Si parla di Campolungo come zona baricentrica. Certo, rispetto ad Ascoli e San Benedetto forse, ma la montagna? Siamo proprio sicuri che lo sia? È necessario il rispetto di normative tecniche per realizzare un’opera di questo tipo che deve essere sottoposta a valutazione d’impatto ambientale, il che non significa solo come la struttura riesca ad incidere sull’ambiente ma anche se possiede la necessaria copertura infrastrutturale”. “L’amministrazione è arrivata al capolinea – tuona il consigliere comunale Emilio Pignoloni – Le prossime elezioni politiche saranno il primo avviso di sfratto per Castelli che a quanto pare non ha più neppure la maggioranza visto che approva delibere grazie alla presenza dell’opposizione che garantisce il numero legale”.