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ASCOLI PICENO – A qualche ora dai risultati definitivi di comune e provincia di Ascoli, emergono le prime reazioni dei candidati ascolani. Tra i primi a parlare Amedeo Ciccanti che commenta amaramente i risultati, vedendo in bilico l’ingresso a Montecitorio. “Ha vinto l’antipolitica, è stata sconfitta la politica. Ha vinto la rinuncia a pensare, ma io non credo che domani, dopo questo risultato i disoccupati, i lavoratori, gli studenti staranno meglio. L’unico scenario possibile è quello del voto anticipato, alla stregua di quanto accaduto in Grecia. Impossibile una collaborazione tra Pd e Pdl. E probabilmente neppure tra Pd e Grillo. Dinanzi a questa ingovernabilità cosa accadrà questa settimana, quando ci troveremo a dover collacare otto miliardi di titoli italiani?”.

E il Pd ascolano intanto non si fa prendere dal panico. “Ad Ascoli al Senato, siamo il primo partito della città. Alla Camera – spiega Anna Casini (Pd) sesta candidata al Senato – in coalizione abbiamo retto bene l’urto del M5S. Il dato incontestabile è sicuramente la débacle del centrodestra nel capoluogo dove pure amministra considerando poi che Ascoli è da sempre una roccaforte del Pdl. La protesta dei grillini va ascoltata soprattutto a livello nazionale perché comunque intercetta un malessere della popolazione, però voglio anche dire che siamo l’unica forza di sinistra insieme con Sel presente in parlamento”.

 

“Il centrodestra, dato per morto è invece vivo e vegeto”. Tutta un’altra musica tra le file del Pdl, che fiutava un’amara sconfitta e che invece al momento si fronteggia con il Pd dato invece come grande favorito della tornata. “Il merito – commenta Giovanna Cameli, assessore del Comune di Ascoli e candidata in sesta posizione al Senato – va sicuramente a Silvio Berlusconi e alla rimonta degli ultimi giorni. La vera sconfitta mi sembra quella del Pd, dato come grande favorito e invece ora costretto a combattere contro una possibile ingovernabilità che sicuramente non fa bene al Paese a meno di un’alleanza con Grillo che reputo però difficile. Il centrodestra ha offerto programmi concreti che hanno pagato in termini di consenso. Ascoli poi –prosegue Cameli – è sempre stata una roccaforte per il centrodestra in uno scenario regionale che vede prevalere sempre il centrosinistra. Quindi, nonostante il drenaggio di voti del M5S a destra e a sinistra, il Pdl resiste bene anche nell’ascolano, anche per il fatto di avere rappresentanti del territorio in posizione eleggibile”.

Aria ben diversa tira in casa del neo-nato Fratelli d’Italia. Nella Provincia il partito di Giorgia Meloni e  Guido Crosetto ha preso il 2,52% alla Camera e il 2,90. Nel solo comune di Ascoli si porta a casa il 3.60% alla Camera e il 4,55% al Senato. “Grande risultato in città e provincia – spiega Marco Fioravanti – abbiamo capito il sentimento popolare. Siamo davvero felici e da domani torniamo al lavoro rispettando l’entusiasmo delle persone che vogliono rinnovare e cambiare. Nessun festeggiamento però, tutto il movimento si stringe attorno al nostro candidato Giulio Natali per il triste lutto con la morte del senatore Luigi Natali”.

Delusione tra le fila di Rivoluzione Civile. “Ci aspettavamo un risultato migliore, – commenta il giovanissimo Alessandro Marini – ma avevo già considerato un tale successo di Grillo. Per cambiare è stata scelta la strada sbagliata. Chi vota Grillo lo fa per una ragione giusta ma sbaglia il modo. La responsabilità principale è del Pd, si doveva votare un anno fa, e cambiare legge elettorale a suon di referendum. L’Idv aveva raccolto un milione e duecentomila firme. La foto di Vasto allargata alle sinistre avrebbe fatto vincere senza problemi e la presenza di Grillo avrebbe solo fatto bene al sistema, pungolando su temi specifici”.