Articolo
Testo articolo principale

ASCOLI PICENO – Il Piceno, Cenerentola anche nel risultato elettorale. A Roma infatti la nostra Provincia manderà un solo candidato a rappresentare un territorio pur tanto sofferente: Luciano Agostini del Pd. Sarà il democratico l’unico portavoce delle istanze del Piceno in Parlamento. Non ottiene l’ambito scranno l’Udc locale, orfana della rappresentanza, da sempre punto fermo, di Amedeo Ciccanti. E dopo la delusione inizia un’inevitabile analisi interna, sospesa tra quel che è stato e quel che avrebbe dovuto essere.

“È lampante che la scelta del partito di non portare avanti le esigenze dei giovani, vera parte attiva in campagna elettorale ha portato a questi risultati – spiega Daniele Tonelli, uno dei tanti giovani che si è impegnato nella campagna elettorale e attualmente capogruppo nel Comune di Folignano. – Il progetto di rinnovamento interno ha avuto una battuta d’arresto. Le scelte romane in barba alle esigenze e alle indicazioni dei territori, che non sono stati adeguatamente ascoltati, contrastano con le esigenze di co-partecipazione alle decisioni e alle scelte che hanno fortemente chiesto i giovani dell’Udc”.

Da Francesco Petrelli e Ignazio Buonopane, vicesegretario comunale e provinciale del partito centrista arrivano apprezzamenti per l’elezione di Maria Paola Merloni al Senato ma anche l’amarezza per la mancata riconferma del leader locale Amedeo Ciccanti che ha “sempre fatto il suo dovere per la comunità locale e nazionale”. Stoccata a Casini, reo di non aver voluto seguire “il modello Marche” la cui validità a detta dei due esponenti centristi è indiscussa e che fu promosso proprio dall’onorevole Ciccanti. Ma la stoccata più grande è per Castelli, la cui compagine “non raccoglie nemmeno il 28% dei consensi”. L’analisi invece deve guardare  in primo luogo a Grillo e al suo Movimento: “Siamo certi che si debba approfondire il perché di quel risultato”.