Articolo
Testo articolo principale

ASCOLI PICENO – Una pista ciclabile situata in uno dei luoghi più suggestivi della città che risulta di fatto abbandona a se stessa. Questa la ferma denuncia del vicesegretario comunale dell’Udc, esponente anche di Italia Futura, Francesco Petrelli e Saverio Di Simone. “Come al solito – spiegano i due centristi – l’avvicinarsi della scadenza elettorale amministrativa è direttamente proporzionale all’avvio di lavori da tempo attesi. È sicuramente il caso dell’appalto della prima fase di Corso Mazzini, del quale, nonostante tutto, dobbiamo prendere atto con soddisfazione. Tutt’altro che soddisfatti, invece, siamo nel prendere atto della totale incuria ed abbandono che avvolge una importante opera pubblica realizzata negli ultimi anni: il tratto di pista ciclabile posto sotto la Cartiera papale“.

“Lo stato di degrado – proseguono nella nota – è evidente pressoché ovunque dalla fontanella, tra l’altro mai entrata in funzione, imbrattata dai soliti ignoti, alle enormi ramificazioni infiltratesi sotto l’arcata principale del ponte sul Castellano. Nel tratto d’accesso alla pista, il canale di scolo è praticamente inutilizzabile e i tombini sono stracolmi di terra e fogliame. I lampioni, alimentati con pannelli fotovoltaici, sono in buona parte danneggiati e resi infungibili; addirittura su uno di essi il pannello fotovoltaico non c’è nemmeno più. L’emblema del degrado poi è rappresentato dalla toilette: tutti i sanitari sono stati letteralmente sradicati e portati via, come anche i serramenti, danni evidenti li ha subiti anche l’impianto elettrico e le pareti piastrellate totalmente imbrattare. Incamminandosi poi su quel che resta della pista ed oltrepassando il tratto interessato dalla frana di via mediterraneo, per fortuna in manutenzione, una sorgente d’acqua d’imprecisata natura riversa il suo liquido interamente sulla strada rendendo quasi impossibile il passaggio. Da “Striscia la notizia” poi sono una decina di pali per l’illuminazione alimentati con pannello fotovoltaico, installati però inspiegabilmente a ridosso di una scarpata alta almeno venti metri, ove il sole non batte mai”.

“Siamo certi – concludono – che con i grandi problemi ai quali deve far fronte il Sindaco anche questo sito gli sarà, anche incolpevolmente sfuggito, ma ci meravigliamo come soprattutto i suoi assessori di più lungo corso, con anche tre mandati all’attivo, continuino a mettere la testa sotto la sabbia, davanti a questo. Aver totalmente trascurato la manutenzione ordinaria, aldilà dell’inciviltà di alcuni, rappresenta indubbiamente una responsabilità della quale il sindaco non può non chieder conto ai suoi uomini. In questo momento di grande difficoltà per le famiglie ascolane fa rabbia veder mandato in fumo patrimonio pubblico. Poco consola che con gli 800 appartamenti che vogliono costruire in città affluirà un milione e 600 mila euro per opere pubbliche, che rischiano di fare la fine di questa ciclabile”.