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ASCOLI PICENO – Domenica scorsa la denuncia di alcuni cittadini su Facebook, con tanto di documentazione fotografica della presenza di due grandi cisterne inclinate situate nell’area ex Carbon. Dinanzi alla preoccupazione la Restart, società partner nel progetto Ascoli 21, volto alla creazione di un Polo tecnologico all’interno dell’area è intervenuta rassicurando sia sul fatto che i silos fossero vuoti, sia sul fatto che in passato contenessero grafite e dunque non materiale pericoloso e sia confermando che i lavori di rimozione stanno avvenendo in totale sicurezza e soprattutto il più velocemente possibile. Essendo però cisterne di grandi dimensioni dalla società hanno anche ipotizzato che il completamento del lavoro possa avvenire entro non meno di 15 giorni.

Sul punto e su altre questioni inerenti il progetto di bonifica interviene Micaela Girardi, membro dell’Unione comunale del Pd. “Alcuni cittadini domenica scorsa hanno documentato con fotografie la vistosa inclinazione di una grande cisterna di grafite nell’area della ex Sgl Carbon. Gli attuali proprietari dell’area, una cordata di imprenditori di nome Restart, dichiarano che non c’è più grafite nelle cisterne. Ammettono però che l’inclinazione è un imprevisto occorso durante il tentativo di rimuoverle e chiedono di evitare allarmismi. Tutti ci sentiamo di aderire ma chiediamo una conferma ufficiale dalle autorità competenti. Ci viene riferito che sono in corso lavori all’interno dell’area. Il capofila della cordata di proprietari, in una recente intervista, ha dichiarato di essere convinto che i nuovi (numerosi) palazzi da costruire si venderanno sul mercato in circa 10-15 anni. Dunque, – prosegue Girardi – una speculazione edilizia di medio-lungo termine. Le istituzioni locali hanno appoggiato questa operazione vantaggiosa per i privati e hanno rinunciato a pretendere che l’inquinatore Sgl Carbon fosse obbligato, come per legge, a bonificare il sito, perché in questo modo si sarebbero abbreviati i tempi per il recupero dell’area. Sorgono spontanee però alcune domande. È stata finalmente avviata la bonifica? Quando è stato approvato il progetto esecutivo di bonifica? È consultabile pubblicamente? Se non è stato approvato il progetto di bonifica, quali sono i lavori in corso in questi giorni? Questo genere di lavori poteva essere avviato e proseguito in assenza di qualsiasi autorizzazione? Quanto costa la bonifica? La cifra approssimativa di 40 milioni di euro è corretta? La società proprietaria dispone di questi capitali o di garanzie adeguate? Si è consapevoli che questi costi non possono in nessun modo essere posti a carico della collettività e a questo fine non possono ottenersi finanziamenti pubblici?”.