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ASCOLI PICENO – “Non conta il modulo tattico, quello che conta è la salvezza”, si presenta così carico e sicuro di sé il nuovo allenatore dell’Ascoli Rosario Pergolizzi, subentrato in giornata a Massimo Silva, silurato dalla società di corso Vittorio dopo la batosta interna contro la Reggina.

 “Ringrazio l’Ascoli Calcio per aver pensato al sottoscritto, e come dice il Papa, pregate per me – inizia scherzosamente la conferenza stampa Pergolizzi – è importante comunque ringraziare Massimo Silva per il grande lavoro che ha fatto. Allenare in B è una grande opportunità e responsabilità. Quel che mi gratifica di più è la grande fiducia che la società ripone in me, visto che avrebbe potuto contattare un allenatore ben più esperto. Ascoli la considero la mia città, perché qui vivo ed è nato mio figlio”.

Pergolizzi, che oggi ha diretto il suo primo allenamento, racconta come ha trovato la compagine bianconera: “A primo impatto, mi sembra di avere tra le mani una buona squadra e soprattutto compatta. L’unica cosa che forse manca in questo momento è la continuità. Sta a me inculcare nei miei ragazzi il mio credo calcistico e fare meno errori possibili da qui alla fine del campionato”.

“Non ho un modulo tattico ben definito – spiega Pergolizzi – ho giocato spesso con la difesa a quattro uomini, per come la vedo io questa squadra ha le potenzialità per giocare anche con il 4-3-1-2. Nella mia carriera da allenatore ho spesso cambiato a partita in corsa, quindi lo schieramento tattico è relativo. Voglio una squadra aggressiva, sicura delle proprie qualità”.

Pergolizzi, che ha allenato il Palermo sia la primavera che la Prima Squadra per tre giornate nel 2006-07, parla dei giocatori a disposizione, raccontando un aneddoto: “Zaza è un grande giocatore, ma se magari in allenamento noto Feczesin e Soncin più in forma di lui, non vedo perché non dovrei metterlo in panchina. Quando allenavo a Palermo ho messo tra le riserve un certo Cavani, perché non lo ritenevo maturo anche pre motivi extracalcistici”.

Sul calendario e sulla quota salvezza, il nuovo tecnico bianconero ha le idee chiare: “Le partite che ci attendono non sono sicuramente facili, ma noi dobbiamo avere rispetto per tutti e contemporaneamente avere grande fiducia nei nostri mezzi accrescendo l’autostima. Dobbiamo vivere partita dopo partita. La classifica non è drammatico e credo nella salvezza”.
“Credo che non bastino 50 punti per salvarsi, a mio avviso ne sono necessari almeno 52 perché le altre dietro stanno correndo parecchio”.