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ASCOLI PICENO – È più che mai urgente avviare il cosiddetto “dissesto pilotato” o più propriamente la “Procedura di riequilibrio finanziario pluriennaleper sanare il disavanzo della Provincia di Ascoli Piceno che conti alla mano arriva a 20 milioni di euro. A chiederlo il Partito di Rifondazione Comunista per bocca dei due leader locali, Massimo Rossi, ex inquilino di palazzo San Filippo ora consigliere e Daniele Primavera, attualmente segretario provinciale.

 

Secondo i due politici vanno però messi i puntini sulle i in merito alle cause che hanno portato l’ente agli attuali 20 milioni di disavanzo. Rossi esclude che tutti i mali risiedano nella divisione con Fermo, sebbene Rifondazione Comunista sia stata, a detta del leader locale, l’unica formazione politica ad opporsi nel 2004 in Parlamento alla creazione del nuovo ente, quando invece le altre formazioni in sede di dichiarazione di voto espressero il loro favore. Ma il duo Rossi – Primavera sottolinea come le colpe del dissesto non vadano attribuite neppure all’attuale amministrazione Celani, pur rea di aver compiuto scelte sbagliate.

 

“A infliggere il colpo più grande su una situazione già difficile sono stati i governi Berlusconi- Monti, in primo luogo attraverso una copiosa riduzione dei trasferimenti (per circa il 30%) che ha fatto sì che tante risorse non arrivassero più per ossigenare l’Ente che comunque continua ad avere costi incomprimibili, come le spese per il personale. A questo dato si aggiungono le spese per le sentenze, perché, va ricordato quella con la ditta Rozzi, è solo una delle tante cause che pesano come macigni sul bilancio di palazzo San Filippo per un totale di oltre sette milioni di euro”. Che dire poi delle sanzioni per lo sforamento del Patto di Stabilità? A detta di Rossi, il governo Monti ha compiuto il danno maggiore facendo sì che per ogni milione di sforamento corrispondesse una sanzione di uguale importo ( 9 milioni per Ascoli ndr). “Ci troviamo in un momento delicato e di grande gravità. Qualcuno – ha proseguito Rossi – potrebbe vederlo come lo snodo per porre fine alla Provincia, ma poi le funzioni che l’Ente svolge chi le garantirà? Ci sono i diritti dei dipendenti, dei fornitori e poi c’è il diritto del territorio: edilizia scolastica, viabilità, politiche attive del lavoro, ambiente e controlli. Di questo chi se ne occuperà? Non è il momento di recriminare e dare questo pessimo spettacolo. Non è possibile che ci siano struzzi, come Celani che dice che va tutto bene, o avvoltoio come il Pd che attende che passi il cadavere del nemico“.

Rossi ha ricordato come a essere nella medesima situazione di Ascoli ci sono diverse provincie italiane, Potenza, ad esempio:”Qui il presidente ha chiesto l’avvio di questa procedura di dissesto pilotato. Un piano che prevede una serie di impegni per sanare la situazione debitoria”. Di certo, secondo l’attuale Portavoce nazionale della Federazione della Sinistra la divisione da Fermo non è la ragione del dissesto come si tenta di far credere da più parti. L’operazione avrebbe sì depauperato Ascoli di parte del patrimonio immobiliare, ma questo non incide sulla spesa corrente, e da un lato fa sì che vi siano minori costi di gestione ascrivibili ad esempio alle utenze. Insomma le ragioni del debito risiedono altrove ma ora “la politica –chiosa Primavera – deve trovare le soluzioni e non farci assistere a questo pessimo spettacolo sulla stampa”.