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CVia del centro storico di Ascoli PicenoASCOLI PICENO – Formule rent to by e locazioni. Le due risposte non sufficienti ma più che mai necessarie per combattere il torpore del mercato immobiliare. “Il settore della compravendita è stato quello più penalizzato dalla crisi – spiega Eros De Carolis di Polis Immobiliare – sebbene con i nuovi format rent-to- buy o affitto con riscatto si cerca di rivitalizzarlo e dare anche ai giovani la possibilità di acquistare un appartamento”.

 

La stretta creditizia è descritta infatti da tutti gli operatori del settore come la prima causa di questo arresto nelle compravendite: “In molti casi – aggiunge De Carolis – le banche chiedono ipoteche o assicurazioni a garanzia del mutuo magari offerte dalla stessa banca”. Un bel paradosso che non risparmia spesso neppure il settore affitti sebbene Ascoli per il momento ne sia immune. “Nella nostra città non accade, ma nelle grandi realtà può capitare che anche per l’affitto si chiedano delle garanzie. Soprattutto per quanti possiedono contratti atipici o a tempo determinato. Qui ad Ascoli non arriviamo a questo: l’agenzia immobiliare si pone come garante per il cliente, poi ci si conosce, insomma si innesca un rapporto fiduciario che nelle grandi città è difficile ricreare. Molti giovani, avvertendo comunque l’esigenza di vivere soli ripiegano sulla locazione, continua De Carolis, ma si capisce come il settore affitti da solo non possa mantenere in vita il mercato. “Che dire poi di Imu e Tares? Il fantasma di queste due imposte ha dato il colpo di grazia”.

 

A sottolinearlo è Loris Collina titolare dell’immobiliare Collina che aggiunge: “L’unico aiuto alle agenzie è dato dagli affitti che mantengono un prezzo pressoché stabile. “I prezzi delle locazioni sono invariati – fa eco De Carolis, – l’unica differenza rispetto al passato è il margine di trattativa che consente di scalare quelle 20 -30 euro dal canone pattuito”.

“Il centro è ancora meta ambita – ricorda Loris Collina – sebbene i prezzi siano ovviamente più altri rispetto a altre zone”. A tener testa al centro storico, la zona di Porta Maggiore, richiestissima nonostante i prezzi equiparabili al centro. La crisi infatti, non ha intaccato i redditi alti, che anzi hanno maggior potere d’acquisto perché comunque ora le case costano meno e l’immobile di lusso non ha subito flessioni nella richiesta.

Università fa rima con vivacità. Quella del mercato degli affitti che ha contribuito a rinforzare. Concordi tutti gli operatori: “Il mercato studenti ancora regge”- dice Loris Collina. “Sappiamo che è un mercato che va a fasi temporali: le richieste infatti si collocano nei mesi di giugno e agosto. A giugno quando ci si preoccupa per l’anno successivo o agosto per chi è in ritardo o per i nuovi iscritti. Comunque un valido aiuto per il settore, quindi ben venga”, precisa De Carolis di Polis Srl. Per Marco Re la carta è nelle mani delle banche che solo “con maggiore flessibilità nell’erogazione di mutui possono fare la differenza”.