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OFFIDA – Si è aperto ieri, presso la suggestiva cornice della chiesa di santa Maria della Rocca, il Film Festival Offida, organizzato dalla fondazione Lavoroperlapersona con il patrocinio e il sostegno del Comune. Il presidente della Fondazione Lavoroperlapersona, Gabriele Gabrielli, aprendo il Film Festival, dopo aver ringraziato il pubblico e il sindaco Valerio Lucciarini de Vincenzi, ha svelato: “siamo qui per intrecciare fragilità e speranza, ricorrendo a tanti linguaggi: prima di tutto il cinema, ma anche altri percorsi narrativi”, ricordando come “la speranza appartiene a chi ha un lavoro, ma anche a chi non lo trova o lo ha perso.

La speranza è un bene che non ha età, accogliente per definizione. Nessuno può sottrarci la speranza o manipolarla per altri fini. La speranza ci appartiene come cittadini perché è un bene comune”. Il sindaco, dopo aver ringraziato la fondazione per aver organizzato il Film Festival, non ha nascosto la propria soddisfazione “per questa proposta culturale di elevato spessore per i cittadini e il territorio, che arricchisce la città di Offida toccando sensibilità nuove e diverse attraverso il linguaggio del cinema e di altre arti“. Giuseppe Varchetta, membro della direzione artistica del Festival, insieme a Dario D’Incerti e a Sergio Di Giorgi, dopo aver premesso che “il cinema è un pensare sognando” ha augurato al pubblico “tantissimi sogni e pensieri sognanti in questi tre giorni”.

La rassegna è iniziata con la proiezione del film “Sta per piovere” di Haider Rashid. Il registra, presente in sala, ha affermato come la visione del film nella chiesa di santa Maria della Rocca è stata la più coinvolgente alla quale abbia assistito fino a questo momento. Ha poi risposto ad alcune domande, sottolineando, in relazione al tema della cittadinanza, che “l’Italia è già cambiata, di conseguenza è naturale e necessario aggiornare la legge sulla cittadinanza”. Inoltre ha rivelato come “fare questo film è stato importante perché è una storia che, oltre ad essermi vicina, affronta un diritto negato. Ho cercato una storia che toccasse il pubblico”.