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Nel mondo del fumetto spesso si è alla ricerca di storie che possano far riflettere, immedesimare o semplicemente appassionare…per i miei gusti invece un fumetto è BELLO se ti dà una scarica di adrenalina quando lo leggi, che alla fine non riesci a chiudere occhio perché ancora hai in testa le immagini delle pagine appena sfogliate. Ecco, credo che l’autore di Black Joke abbia pensato la stessa cosa quando ha iniziato a lavorare come mangaka visto che ogni sua opera è un colpo allo stomaco: tanto facile da prendere, quanto difficile da digerire.

SANGUE, SESSO, AZIONE E … GAG DELIRANTI!

Black Joke è l’ultimo manga di Masayuki Taguchi, già noto per la sua trasposizione a fumetti del noto Battle Royale, presentato in Italia grazie a quelli di J-POP ed arrivato al quarto volume rispetto ai sei usciti in patria. Racconta la storia di un Giappone del futuro, diventato il cinquantunesimo stato degli USA, e dell’isola giapponese Neon, adibita a patria del gioco d’azzardo e della prostituzione…ma nel rispetto delle leggi! Come si sa, le cose prendono sempre una piega non prevista e ben presto l’isola diventa un crogiuolo di malavitosi di qualsiasi nazionalità: si passa dalla Yakuza giapponese alla Triade cinese, fino alla Mafia italiana, e spesso i locali del posto sono oggetto delle attenzioni non troppo benevole di questi. Sarà quindi compito di Kira Kiyoshi e Douji Kodama difendere il proprio capo Kensuke Todome, e tutti gli altri dipendenti dell’hotel termale TD: il primo attraverso la propria astuzia, il secondo grazie alla forza bruta!

L’INFLUENZA DEL CINEMA EXTREME E B-MOVIE DI GENERE

Come da stessa ammissione dell’autore, Black Joke può essere paragonato ad un action movie di serie B dove la fanno da padrone il sangue, la violenza e l’eccentricità: avete presente i primi film di Takashi Miike tipo Full Metal Yakuza? Fudoh? La trilogia di Dead or Alive? Bene! Il fumetto di Taguchi attinge a piene mani da questa filosofia narrativa, mostrando nelle sue tavole quanto di più bizzarro la mente umana possa concepire come gotich-lolita assassine, sedie a rotelle avveniristiche dotate di armi di ogni tipo, scene d’azione ai limiti della credibilità (anche un po’ oltre a dire il vero) il tutto condito da un tratto a dir poco stupefacente, molto più dettagliato rispetto ai primi lavori del Maestro e allo stesso tempo grottesco: si pensi alla maestria con cui l’autore riesce a rappresentare le lesioni mortali inferte al nemico di turno, con tanto di dettagli spesso disturbanti, o alla contrapposizione della caratterizzazione donata ai personaggi maschili, forti e privi di scrupoli, e a quelli femminili, ammalianti e conturbanti.

LA RESA GRAFICA NON È TUTTO

Unico neo del manga a veder bene è quello di non avere espresso ad oggi un vero e proprio plot narrativo: ogni capitolo è una storia autoconclusiva, sviluppata nell’ambientazione descritta, che segue un’unica trama ma di fatto non sembra sviluppare a fondo un percorso per i propri personaggi, dei quali invece, nei diversi capitoli, vengono spiegati vari retroscena del background, così da costruirli ancora più nel dettaglio e far sì che il lettore prenda confidenza con loro. Sicuramente ci aspettiamo che il Maestro, andando avanti con i volumi, voglia progettare una sceneggiatura di più ampio respiro che possa donare al fumetto uno spessore diverso e più di peso rispetto a quello che abbiamo potuto leggere finora.

Titolo: Balck Joke, autori: Masayuki Taguchi e Rintaro Koike, genere: action, formato: 12×18b/n, pagine: 192, prezzo: € 5.90

In collaborazione con l’Associazione Culturale Dimensione Fumetto di Ascoli Piceno.

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