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GROTTAMMARE – Appuntamento per giovedì 22 agosto, in piazza Fazzini, per “Un tè in tenda”, l’iniziativa promossa dal comune di Grottammare che ospita già dal mese di luglio 21 bambini Saharawi nell’ambito del programma di cure e accoglienza sanitaria “Progetto Saharawi”. L’incontro con i piccoli provenienti dal Sahara, il cui invito è esteso a cittadini e turisti, avrà inizio alle ore 21.30, allietato da uno spettacolo di giocoleria e arte di strada in onore di tutti i bambini presenti degli artisti del Ferrando Show, cui faranno seguito varie degustazioni di tè alla maghrebina.

“Un tè in tenda” fa parte dei tradizionali eventi che il comune rivierasco promuove al fine di favorire un’esperienza di solidarietà e che porta avanti dal 1999, garantendo una permanenza ricca sotto il profilo affettivo e di accoglienza di anno in anno ai bimbi simbolo di una lotta che rischia di diventare invisibile. Il soggiorno è iniziato il mese scorso ed è stato salutato con un consiglio comunale nella ricorrenza del Saharawi Day, la Giornata Nazionale di solidarietà con il popolo Saharawi celebrata il 26 luglio. Diverse infatti le attività scelte per riportare l’attenzione sulla causa politica di un popolo che ha scelto di percorrere una strada senza armi per rivendicare il proprio diritto di autodeterminazione, rivendicazione che diventa difficile da sostenere in mancanza di terra e lontano dai riflettori dei media internazionali.

Come noto il popolo Saharawi vive profugo e dimenticato da tutti e dal 21 maggio 2005 nei territori occupati del Sahara Occidentale è in corso una resistenza popolare, nonviolenta, per protestare contro la violazione sistematica dei diritti fondamentali. I saharawi chiedono la fine dell’occupazione della propria patria da parte del Marocco e la possibilità di scegliere, con un referendum di autodeterminazione, il proprio futuro, come stabilito dalle Nazioni Unite. Un diritto che viene rivendicato da quasi 40 anni e che viene perpetuamente disatteso dal governo marocchino. L’amministrazione comunale di Grottammare sostiene così la causa di questo popolo nell’attesa di avere una terra, attraverso un progetto destinato all’infanzia, in particolare ai bambini affetti da gravi disabilità fisiche o psichiche (con età dai 6 ai 14 anni e patologie quali Sindromi Genetiche, Tetraparesi, Cecità, Epilessia, Distrofia muscolare) secondo un piano di sostegno coordinato dall’associazione Rio de Oro onlus di Servigliano con soggiorni più o meno lunghi in Italia che vanno dai soli mesi estivi a tutto l’arco dell’anno solare, a seconda delle patologie che vanno trattate. Va infine ricordato che l’importante iniziativa fa capo all’Assessorato al Dialogo per la Pace su proposta della Consulta per la fratellanza fra i popoli (rientra nel progetto anche il concerto previsto per domani martedì 20 agosto in piazza Kursaal intitolato “L’Africa chiama, Grottammare risponde”). La partecipazione è pertanto gratuita ma eventuali offerte andranno ad integrare i fondi raccolti durate il festival “Cabaret, Amore Mio!”, attraverso la campagna “Sorrisi nel Deserto”.