SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Durante l’incontro organizzato dall’associazione Adesso! San Benedetto del Tronto, il neosegretario del Partito Democratico sambenedettese ha domandato al presidente del Consiglio comunale fiorentino Eugenio Giani come fossero i rapporti tra il Pd di Firenze e l’Amministrazione guidata da Renzi. “Il tenore della domanda di Roberto Giobbi tradisce da una parte la sua ingenuità politica e il peso del compito dall’altra. – interviene in una lettera aperta Nazzareno Trevisani – A un dirigente politico il concetto di autonomia tra Partito e Istituzione dovrebbe essere ben presente e chiaro. La prima uscita pubblica di Giobbi è stata la reprimenda contro chi ha azzardato a criticare l’Amministrazione”.
Gesto generoso e avventato – per l’esponente del Pd – quello di offrirsi unico traghettatore del Partito verso il congresso che però a più di trenta giorni dall’elezione di Giobbi non ha visto seguita alcuna comunicazione agli iscritti che hanno subito la sostituzione del dimissionario, quando proprio lo statuto del Pd prevede il dovere di presentare motivazioni e programmi del nuovo percorso. La mancanza di dialogo tra gli iscritti, amaro pomo della discordia tra i tesserati, dovrebbe trovare soluzione in maggiori incontri e discussioni.
“Avevo scritto ai militanti del Pd che quando un dirigente ascolta la base non sbaglia mai. – riflette Trevisani – Invito pertanto Giobbi a indire a giorni l’assemblea degli iscritti del Pd per illustrarci il suo programma, aggiornarci ed aprire il dibattito su tutti i temi all’ordine del giorno nella città, nella politica nazionale e nel partito. Il che significa aprire la discussione sul congresso per la quale non occorre aspettare alcun big nazionale. Forse il Pd non è più presentabile, rifugge dal confronto con il pensiero di altri, dalla critica, dal contributo costruttivo” – conclude aspramente, auspicando a una sorta di rifondazione del Partito che sulla base del confronto e trasparenza calendarizzi gli impegni e stili i bilanci.
