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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Quale tutela hanno gli albergatori che non fanno parte dell’Associazione Albergatori Riviera delle Palme?“, questa è la domanda del presidente degli Operatori Turistici del Piceno Luca Cantalamessa in merito allo stanziamento di fondi per la promozione turistica. “Sarebbe stato tutto giusto se l’associazione in questione rappresentasse e racchiudesse l’intera totalità degli alberghi che insistono sul territorio comunale sambenedettese, ma così non è”.

All’indomani dell’ufficialità dei dati elaborati dall’osservatorio turistico regionale e degli impegni di spesa per la promozione del territorio, il presidente dell’associazione parallela che raccoglie gli operatori turistici domanda quale criterio abbia dato il via a questo stanziamento. Nei giorni passati è stato più volte sottolineato dal presidente dell’Associazione Albergatori e dall’assessore al Turismo Margherita Sorge che gli euro destinati all’associazione del presidente Gaetano Sorge sono stati il frutto di un accordo condiviso nel 2011 quando è stata inserita la tassa di soggiorno; insomma, l’accordo prevedeva che parte degli introito della tassa (400 mila euro per la scorsa stagione) sarebbero dovuti essere spesi per la promozione turistica (32 mila stando alla dichiarazione da Gaetano Sorge).

“Quindi ci chiediamo – esplicita Cantalamessa – con quale criterio sia stato dato il via a questo stanziamento e anche se attribuendo questi fondi all’attività di promozione si voglia implicitamente dire che l’attività della Regione sia insufficiente visto che è ad Ancona che spetta il compito di fare promozione”. Domande per le quali il presidente degli Operatori Turistici del Piceno chiede una risposta: “Carte alla mano e considerato che parliamo di soldi della collettività – prosegue – sarebbe il caso che venissero resi pubblici il numero e l’identità degli alberghi che aderiscono all’Associazione Albergatori Riviera delle Palme per capire se la rappresentatività reale abbia seguito un criterio nell’assegnazione dello stanziamento a quella determinata associazione”.

Le associazioni turistiche devono avere la forza di portare avanti le proprie iniziative, sia autonome che in collaborazione con gli enti. Non si può più continuare a confidare nell’arrivo di soldi pubblici per andare avanti. Se si ha davvero l’ambizione di salvaguardare il turismo allora è necessario portare avanti una politica unitaria con i fatti, e non creare circoli chiusi per pochi eletti e attaccare chi, contando sulle proprie forze e sulle proprie capacità, vuole lavorare davvero per la crescita del settore”. Con questo monito l’invito a riservare a tutte le associazioni del settore uno stesso trattamento, affinché gli imprenditori turistici iscritti all’una o all’altra o a entrambe possano godere di pari opportunità e garanzie