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Nel 1984 Tim Burton girò un cortometraggio per la Disney (il secondo dopo Vincent film_1982). A causa della censura che ne vietò la visione per i minori di 14 anni, il corto ebbe poco successo, e di fatto sancì la rottura del regista con la Disney, che lo accusò di aver sprecato le risorse della produzione. Nel 2012 il film torna alla luce in un lungometraggio in stop motion 3D, che ottiene la candidatura all’Oscar 2013 come miglior film d’animazione.

La storia parla di un ragazzino di nome Victor Frankestein, appassionato di scienza e cinema, che vive con i genitori e con l’unico amico, il cane Sparky. Dopo la morte accidentale di quest’ultimo, la disperazione lo spinge a mettere in pratica gli insegnamenti del suo professore di scienze per cercare di riportarlo in vita, grazie all’elettricità dei fulmini. L’esperimento riesce, ma subentra la necessità di tenere Sparky al riparo dagli occhi della comunità, che potrebbe non capire. 

Il film, che per la sua gestazione rappresenta a detta di molti l’opera più personale di Tim Burton, è ricco di riferimenti cinematografici e autocitazioni. I richiami, evidenti già dal titolo e dall’ambientazione, vanno dall’accostamento dei nomi alla caratterizzazione dei personaggi, con molti rimandi alla vita e alle opere dello stesso regista, quasi a rappresentare una sottile autobiografia citazionista. Il cinema di Tim Burton non segue i canoni prestabiliti di un genere specifico, ma produce sempre il medesimo effetto di netta divisione tra adoratori e detrattori, soprattutto per quanto riguarda l’animazione. In questo caso si assiste a una sorta di trait-d’union tra le due schiere, grazie a un’atmosfera fedele allo stile del regista, ma asservita ad una trama che, seppur ricca di elementi horror, riesce ad avvicinare anche un pubblico generalmente più ostile.

REGIA: Tim Burton

ANNO: 2012

GENERE: Animazione

DURATA: 87 minuti

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