Articolo
Testo articolo principale

GROTTAMMARE – In questi giorni di polemiche contro il Metodo Stamina del professor Davide Vannoni, i malati gravissimi in cura o in attesa di essere curati ricevono nuove notizie; dopo l’incontro regionale del Movimento Vite Sospese i disabili e le loro famiglie hanno avuto modo di discutere sulla mozione a favore del Metodo Stamina presentata mesi fa da Rifondazione Comunista e sulle possibilità di avviare le cure in questo territorio. Presenti all’appuntamento con l’assessore alla Salute Mezzolani e altri rappresentanti della Regione Marche il presidente del Movimento Vite Sospese Bruno Talamonti, i genitori di tre bambini in cura agli Spedali Civili di Brescia e dodici pazienti in lista d’attesa.

C’era Valentina, una ragazza di 17 anni affetta dalla malattia di Niemann Pick; la mamma ha spiegato all’assessore che sua figlia a febbraio era un vegetale, ma dopo le infusioni con le cellule staminali del professor Davide Vannoni a Brescia sono stati notati dei miglioramenti. I genitori di Manuel Dessi, un bambino affetto da Sma1 e in cura a Brescia, hanno testimoniato i miglioramenti del figlio, così come i genitori del piccolo Federico. L’assessore è rimasto molto colpito da queste testimonianze e si è impegnato a portare una mozione in Consiglio regionale il prossimo 20 gennaio.

La seduta consiliare sarà pubblica e potranno partecipare i malati e le loro famiglie. “Gli abbiamo spiegato che questa volta non ci accontenteremo solo di una risoluzione politica. – dice il presidente del Movimento Vite Sospese – L’Istituto Superiore di Sanità ha affermato in un documento ormai pubblico che le cellule utilizzate a Brescia sono vitali e pronte per l’uso terapeutico. Abbiamo ottenuto un impegno a studiare una soluzione per applicare nelle Marche il decreto Fazio-Turco sulle cure compassionevoli“. Dopo l’incontro del 20 gennaio, dunque, si terrà un tavolo per trovare una soluzione tecnica.