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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – I sindaci Pd del Piceno fanno rete per condividere alcune considerazioni sul Congresso regionale del Partito Democratico del prossimo 16 febbraio. L’elezione del segretario regionale, infatti, sta scatenando non poche critiche e polemiche che, i rappresentanti del sud delle Marche, ora avrebbero toccato il fondo.

I sindaci Giovanni Gasperi (San Benedetto), Valerio Lucciarini De Vincenzi (Offida), Remo Bruni (Ripatransone), Antonio Del Duca (Montedinove) e Augusto Curti (Force) commentano la decisione della Commissione dei Garanti Nazionali sulla candidatura di Luca Ceriscioli ritenuta incompatibile, stando alla norma statutaria, per via del suo ruolo di sindaco (uscente) di Pesaro. Domani pomeriggio si pronuncerà la Commissione di garanzia e i sindaci, intanto, portano a loro favore il caso del sindaco di Firenze Matteo Renzi attualmente anche segretario di Partito nazionale e il caso del sindaco di Bari ammesso alle primarie per la segreteria di Partito della regione Puglia.

Se per il sindaco Gaspari è un caso incomprensibile, per il sindaco Lucciarini è anche una questione di principio dato che da rappresentante Pd in lizza per la segreteria si era tirato indietro per far posto proprio a Ceriscioli ritenuto possibile scelta condivisa dagli elettori del Pd lontano da territorialismi e imposizioni. Solo scambio di opinioni e dichiarazioni di solidarietà per Ceriscioli fino a quando non ci sarà un’espressione definitiva da parte dei Garanti del Partito Democratico; mentre rimangono regolarmente in corsa il consigliere regionale Francesco Comi e il sindaco di Monsano Luca Fioretti.

È un’enorme contraddizione a livello regionale e nazionale sull’applicazione dell’articolo 21. – interviene Bruni – E sulla decisione di domani ne va della credibilità della Politica”. D’accordo anche il sindaco Curti che evoca i principi fondamentali della campagna di Renzi di potere al territorio e meritocrazia. “Un parere negativo da parte della Commissione sarà una grande delusione per i tesserati – chiosa Del Duca – e per i giovani che speravano ad un cambiamento”.