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ASCOLI PICENO – Si arricchisce di un ulteriore tassello lo scacchiere dirigenziale della neonata Ascoli Picchio Fc 1898. Dopo Gianni Lovato come direttore generale è stato presentato infatti il nuovo responsabile del settore giovanile, Cetteo Di Mascio che si è legato al sodalizio bianconero con un contratto di cinque anni. Si tratta sicuramente di un ingaggio di spessore, che evidenzia come la società del patron Bellini non voglia lasciare nulla al caso, puntando a costruire una struttura dirigenziale forte, competente e che possa lavorare assieme per diverso tempo. E Di Mascio è sicuramente la persona adatta per un progetto simile, visto che in più di trenta anni di carriera sportiva ha lavorato solo per due squadre, diciassette anni alla Renato Curi Angolana e quindici a Pescara. Indice questo di una persona che ha sempre messo al primo posto la programmazione che ha bisogno di anni per dare i suoi frutti.

Molto soddisfatto Lovato che ha raccontato il retroscena di come molti dirigenti di altre squadre si siano complimentati con lui per il colpaccio fatto, del resto i risultati ottenuti da Di Mascio parlano da soli : con l’Angolana due promozioni in serie D come allenatore e 10 titoli italiani vinti con le giovanili, mentre a Pescara ha disputato la finalissima scudetto Primavera nel 2001 con la squadra più giovane in assoluto nella storia delle finali, lanciando negli anni giocatori come Verratti, Grosso, Oddo, Aquilanti, Diakitè e per ultimi i bomber della attuale serie B Paponetti e Babakar.

“Ho firmato un lungo contratto perché occorre del tempo per portare a termine progetti di successo – spiega Di Mascio – dopo aver incontrato Bellini e Lovato ho subito capito che erano le persone giuste con le quali poter costruire qualcosa di importante, riscontrando in loro uno spessore che nel calcio di oggi è molto raro trovare e soprattutto in linea con i miei ideali, sono felice di aver avuto la fortuna di aver trovato delle persone che mi possono permettere di far trovare continuità al lavoro che svolgo da trent’anni. Da oggi svolgerò un lavoro quotidiano prima di tutto sul campo assieme alle varie squadre, e poi in sede. Non sarà importante subito ottenere buoni risultati statistici nelle varie competizioni, ma più il costruire la giusta cultura e mentalità, io preferisco stare penultimo in un campionato Beretti ma con una squadra sotto età e con elementi di prospettiva. Un grande plauso va agli attuali tecnici che hanno lavorato con grande difficoltà nei mesi passati, chi lavorerà con le giovanili dell’Ascoli dovrà pensare che quello sarà il suo lavoro per sempre, non mi piace chi allena i giovanissimi e poi subito sgomita per passare agli allievi. Priorità aspetto organizzativo per potere monitorare le potenzialità che già ci sono, fondamentale sarà poi creare la giusta sintonia tra tutto lo staff e la dirigenza soprattutto per facilitare il passaggio dei ragazzi dalla Beretti in questo caso alla prima squadra, dove un giovane calciatore se non viene gestito nella giusta maniera rischia di bruciarsi”.