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ASCOLI PICENO – Presentati questa mattina i risultati dell’intervento di risanamento dell’area archeologica di Palazzo dei Capitani presso il Museo Archeologico Statale di Ascoli. “Ci siamo trovati di fronte a un’area fragile e bisognosa di cure – ha spiegato Nora Lucentini, soprintendente FF per i beni archeologici delle Marche -, nello specifico è stato prima effettuato un monitoraggio di circa un anno e poi l’intervento. Tra le problematiche maggiori il fondo del Palazzo dei Capitani, difficilmente isolabile e i continui sbalzi termici oltre alla luce artificiale che è una delle cause di maggiore usura”. L’area archeologica era stata sottoposta a un primo intevrento nel lontano 1993, di nuovo nel 2007 e nel 2012.

“La situazione che abbiamo trovato a distanza di poco più di un anno era peggiore del previsto, per questo siamo andati a ricercare le cause e, di conseguenza, a decidere  l’uso più mirato e consapevole della struttura stessa”. Da qui la collaborazione con il Comune di Ascoli e con il corso di laurea in Tecnologie e Diagnostica per la conservazione e il restauro dell’università di Camerino, sinergia preziosa per “un risultato intelligente”, come ha tenuto a precisare il sindaco Guido Castelli, che ha aggiunto: “crediamo molto nel nostro corso di Diagnostica e sono molto soddisfatto dei tanti risultati raggiunti nel programma di lavori pubblici di questa amministrazione”.

“Un risultato – ha spiegato il pro rettore dell’Unicam Claudio Pettinari – economicamente non sostenibile senza questa virtuosa sinergia tra enti e istituzioni. Con i beni possiamo garantire un futuro migliore ai nostri giovani anche in termini di impresa, speriamo cioè di aprire nuove forme di lavoro anche qui nel territorio”. Presenti anche il presidente del Cup Achille Buonfigli che ha ribadito l’impegno del consorzio in controtendenza rispetto all’andamento generale del sistema universitario italiano, il presidente del corso di laurea Marco Giovagnoli e ancora i funzionari archeologi della Soprintendenza Maria Cecilia Profumo e Stefano Finocchi e Graziella Roselli, docente Unicam.