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ASCOLI PICENO – SinistrAperta/Sel per Ascoli dettano i punti programmatici; un decalogo da realizzare o per il quale battersi tra i banchi del Consiglio Comunale. In primo luogo la questione lavoro e l’impegno a svolgere un ponte tra bandi, fondi pubblici e realtà professionali, con un occhio sempre puntato sulle giovani eccellenze. “Basta con appalti blindati ai soliti noti, equità, trasparenza e redistribuzione: il Comune è un bene comune”, sentenziano. E forti del modello amministrativo di Appignano del Tronto, arriva la proposta di “programmare una compartecipazione di intervento pubblico, privato e associativo culturale ed onlus per organizzare la frantumazione di fondi e mezzi a disposizione in un disegno organico e complessivo di intervento sociale ad Ascoli”. Basata sulla trasparenza e la democrazia partecipativa anche la spesa della macchina amministrativa.

Articolato il punto dedicato all’ambiente che, se da un lato guarda ai luoghi e al paesaggio come volano turistico, vede nell’Area Ex Carbon una spinosa questione aperta. “Il progetto originario del polo tecnologico può tornare ad essere un grande progetto di sviluppo economico e lavorativo, come indicato anche dalla Cgil. – spiegano – La priorità è la bonifica ambientale dell’area, che dovrà essere scrupolosamente verificata e a cui dovrà comunque seguire un progetto di sviluppo utile alla città in termini di potenziale occupazione, legando il progetto originario del polo tecnologico al potenziale offerto dalle sedi universitarie site nel territorio”. Tra i punti da riaprire e ridiscutere anche il piano sosta stipulato con la ditta Saba.

“Il Comune di Ascoli dovrà intervenire, dalle scuole elementari alle medie superiori, con dei bandi che prevedano premi per i meritevoli”, propone SinistrAperta; ma anche le eccellenze giovanili e culturali locali dovranno essere sostenute magari sviluppando una cittadella delle arti. “Cultura e arte possono fare impresa e dare ricchezza, come funzione turistica, interagendo con gli spazi cittadini, ma anche come vera e propria officina di produzioni. – proseguono – I giovani talenti di Ascoli devono avere gli spazi e i mezzi per esprimere e sviluppare le proprie potenzialità, incanalandole in un percorso che miri a diventare professione”.

A chiudere il decalogo una novità, nel senso che “nella vita pubblica di Ascoli Piceno nessun politico ha mai considerato la realtà della Casa circondariale di Marino del Tronto, frazione del Comune di Ascoli Piceno, come area di interesse e confronto. Noi riteniamo invece fondamentale, così come accade in altre città d’Italia, una verifica pubblica delle condizioni dei detenuti e soprattutto l’istituzione di un ente che favorisca il reintegro nella società cittadina per tutti i detenuti residenti ad Ascoli Piceno. – concludono – Il Comune dovrà inoltre incentivare, intercettando bandi europei, tutte le associazioni di volontariato che già oggi operano con grande generosità e coraggio per rendere l’esperienza della carcerazione un’occasione di crescita e di sviluppo umano e culturale”.