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ASCOLI PICENO – Ormai è guerra aperta all’interno del Partito Democratico. Le forti critiche espresse nei giorni scorsi dal segretario provinciale Antimo Di Francesco hanno fatto divampare la polemica, provocando o meglio riacutizzando una forte spaccatura all’interno del partito. Subito dopo le disastrose elezioni comunali infatti, con il Pd ad Ascoli ai minimi storici, Di Francesco aveva attribuito la colpa alla scarsa opposizione fatta dai consiglieri di opposizione uscenti, definita quasi di fair play verso Castelli aggiungendo poi che il subentrato Ameli in pochi mesi aveva fatto di più di quanto i suoi colleghi abbiano fatto in cinque anni. Parole che hanno irritato non poco i diretti interessati che, oltre a rispedire al mittente le accuse elencando le tante battaglie intraprese in consiglio e anche fuori, hanno a loro volta accusato il segretari provinciale di voler addossare ad altri responsabilità sue, ricordando come il Pd sia sceso in tutto il territorio ed abbia perso comuni importanti come Castel di Lama, Colli e Monsampolo.

“Questa è una conferenza inusuale in quanto invece che ad avversari si deve rispondere ad un segretario del tuo partito – esordisce Corradetti – dopo che siamo stati accusati di aver fatto una pessima opposizione. Di Francesco con le sue parole vuole solo coprire le sue responsabilità, da quando è stato eletto non ha fatto altro che buttare benzina sul fuoco alimentando le divisioni interne. Ad Ascoli nonostante la poca possibilità di incidere e le limiate potenzialità comunicative abbiamo fatto sempre una forte opposizione sin dal primo giorno quando sbugiardammo Castelli che aveva copiato il programma, limitandoci non solo a questo ma facendo anche numerose proposte. Abbiamo chiesto che si facessero i comitati di quartiere, che con i soldi della vendita delle reti del gas si riacquisissero i parcheggi, sette emendamenti sulla pedonalizzazione, la gestione diretta del fotovoltaico e poi le tante battaglie contro i mostri urbani come l’ascensore o i parcheggi dietro al tribunale e per ultima ora la rotatorio sulla circonvallazione. Di Francesco in questi mesi mai fatto riunioni, la colpa è sua e della sua maggioranza all’interno del partito se si sono persi l’Alveare e la Girardi. Poi è assurdo che si prenda meriti per i risultati delle europee quando tutti sanno che i meriti sono tutti riconducibili esclusivamente a Renzi. Noi accettiamo le critiche ma non quelle strumentali”.

A rincarare la dose ci pensa l’ex consigliere Gianfranco Bastiani: ” Le sue sono state dichiarazioni agghiaccianti, dette da una persona che grazie al suo comportamento ci fece perdere cinque anni fa quando Canzian poteva battere Castelli. Da quando si è insediato siamo scesi paurosamente, invece che includere è stato escludente ed è stato finora solo un megafono scassato di quello che la mattina gli dicono di dire. La linea politica la deve portare avanti il partito non i consiglieri, noi fatte tante battaglie ma lui non l’ho mai visto in un nostro Consiglio Comunale quindi non capisco come possa giudicare. Abbiamo perso qui, a Castel di Lama, Colli e Monsampolo in più anche a San Benedetto c’è una forte spaccatura, di sicuro lui non merita una medaglia. La mia speranza è che ora qualche giovane prenda in mano il partito, ma devono essere indipendenti e non megafoni di altri”.