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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riscrivere le regole del fermo biologico per la pesca. È stata questa la promessa del governo centrale, Federpesca e altri enti operanti nel settore, ma a distanza di mese non c’è alcuna novità riguardo le proposta alternativa presentata dall’assessore alle Politiche del mare e alle Attività produttive Fabio Urbinati. L’assessore sambenedettese e il consigliere Pierfrancesco Morganti puntano il dito contro la difficile situazione che si sta creando nel mondo della pesca. Le marinerie dell’alto e medio Adriatico anno presentato a Roma dei piani di gestione alternativi per bypassare il fermo biologico di quaranta giorni consecutivi e spalmare i giorni di fermo per tutto l’arco dell’estate.

“Questo è un fermo pesca che non giova a nessuno, – spiega Urbinati – né al mare perché fatto in un periodo di scarsa riproduzione delle specie marine, né a turisti, pescatori e ristoratori. Ci era stato promesso che avrebbero preso in considerazione le proposte delle marinerie, ma a oggi non sappiamo ancora nulla. Varare una proroga del vecchio fermo è una follia – continua – una sconfitta di questo governo che in due settimane riesce e modificare un organo come il Senato, ma non da risposte al mondo della pesca”. Inaccettabile, per l’assessore Urbinati anche la mancata disponibilità di fondi per il fermo biologico dello scorso anno e il mancato stanziamento per quello di quest’anno. “Il 29 marzo scorso presentammo un ordine del giorno, votato anche da alcuni esponenti della minoranza, che condannava fermamente questa politica del fermo. – aggiunge il consigliere Morganti – I nostri referenti hanno il dovere di ascoltarci, non si può riproporre un fermo altamente nocivo per tutto l’indotto del settore turistico e marittimo. Il territorio chiede un cambiamento. Non si può continuare a ignorare questa richiesta”.

Domani, martedì 24 giugno, a Roma si svolgerà un’importante riunione tra Federpesca, Legacoop e le associazioni di categoria del settore pesca. Tra le possibilità sul tavolo decisionale anche lo spostamento del fermo da Ferragosto a fine settembre; questa soluzione, però, rappresenterebbe un’ennesima sconfitta. A gran voce, insomma, l’appello al ministro Maurizio Martina, San Benedetto è una tra le più importante città a livello nazionale per quanto riguarda l’economia peschereccia e deve essere ascoltata.

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