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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Blue Economy e turismo, quale possibile convergenza?” questa è la riflessioni sulle Marche all’Expo 2015. Il mare, insomma, al centro del Forum Economico che si terrà sabato 12 luglio alle ore 20.30, nell’ambito della manifestazione Anghiò a San Benedetto del Tronto.

Al centro del convegno la grande valenza del mare e della Blue Economy, un settore che dal 2009 si mantiene stabile sotto il profilo occupazionale e imprenditoriale. Circa 180 mila sono le imprese che compongono il tessuto imprenditoriale del settore, che nel triennio 2011-2013 ha fatto segnare un +2% di crescita. Filiera ittica, industria delle estrazioni marine, filiera cantieristica, movimentazione di merci e passeggeri via mare, attività di ricerca regolamentazione e tutela ambientale, attività sportive e ricreative e servizi di alloggio e ristorazione sono i settori che danno vita alla Blue Economy marchigiana e che rappresentano importanti opportunità di sviluppo, incidendo per il 3,8% sull’intera economia nazionale.

Aspetti su cui si confronteranno, in ottica Expo 2015, Fabio Urbinati, assessore alla Pesca San Benedetto del Tronto, Gian Luca Gregori, pro rettore Università Politecnica delle Marche e docente di Marketing Luiss Roma, Francesco Maria Chelli, preside Facoltà di Economia Università Giorgio Fuà, Uriano Meconi, dirigente Servizio Pesca Regione Marche e l’europarlamentare Simona Bonafè.

Per Gino Troli, storico e conoscitore della civiltà marinara marchigiana, “la scelta di utilizzare come chiave per far conoscere le Marche all’Expo 2015 la civiltà marinara ed il pesce azzurro, mi sembra fondamentale. Molti parlano di pesce, anche tra gli chef, ma pochi ne hanno la necessaria cultura. Troppe volte ci si dimentica di indagare le origini di un piatto o di un pesce, quando invece sarebbe necessario andare alla ricerca nella tradizione e nella storia per comprendere a pieno. Credo quindi che spetti a noi marchigiani che abbiamo grande cultura e tradizione marinara spingere per portare avanti questa idea. Anche perché la civiltà marinara è l’altra faccia dell’identità marchigiana, assieme a quella mezzadrile. Marinai e pescatori hanno storie da raccontare e la costa, oggi attrattiva turistica, ha una radice marinara da recuperare e da far conoscere”.

Per le Marche, con 180 km di costa, il 2% di tutto il territorio italiano, disseminati da 26 comuni, per una popolazione residente di circa 600.000 abitanti (circa il 38% dell’intera popolazione marchigiana) il mare rappresenta un elemento fondamentale, una ricchezza in termini di lavoro, economia, prospettive future. E il pesce azzurro, protagonista di Anghiò, uno dei prodotti Made in Marche su cui puntare.

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