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ASCOLI PICENO – Si apre uno squarcio nel cielo fin qui cosparso di nubi scure della vicenda Coalac. E’ stato molto fruttoso l’incontro di ieri in Regione dove, alla presenza del presidente Spacca, del vice Canzian e degli assessori e consiglieri regionale oltre che del sindaco Castelli, dove il Governatore si è schierato apertamente in difesa dei lavoratori dello stabilimento ascolano, dichiarando che nessun accordo potrà prescindere dalla ripresa della produzione e senza veti che possano impedire di lavorare il latte fresco. Un colpo di scena che arriva quando ormai sembrava che le speranze fossero svanite rimettendo tutto in gioco.

Un cambiamento che è stato naturalmente ben accolto dai lavoratori della Coalac che, per ringraziare istituzioni e cittadinanza per la vicinanza e l’impegno, con una loro rappresentanza hanno voluto leggere un documento in apertura dell’odierno Consiglio Comunale. Parole cariche di un senso di rivincita e di speranza, accolte con pieno sosyegno da tutto il Consiglio e anche dal sindaco Castelli che però ha esortato di mantenere i piedi per terra perchè la battaglia è ancora lunga.

” Siamo qui per ringraziarvi del vostro sostegno – ha spiegato il portavoce dei lavoratori Coalac – la nostra non è una vicenda aziendale bensì territoriale. Quando siamo nati 34 anni fa il settore zootecnico era in forte crisi, raccogliendo il latte dai Monti della Laga e dai Sibillini, quello che abbiamo sempre bevuto e con il quale siamo cresciuti, abbiamo risollevato il settore stabilizzando il lavoro degli allevatori in una produzione a Km zero ben precedente a quella dei trattati. Poi la nostra cooperativa si è associata ad altre marchigiane alle quali poi si sono aggiunte altre del nord. Il fatto è che ora gli ospiti sono diventati padroni violando tutte le norme di rappresentanza, estromettendo le uniche coop che lavoravano il fresco per fare della Cooperlat una azienda di lavorazione del latte a lunga conservazione padano. Ora che Spacca ha affermato che la Coalac non si tocca la partita si è riaperta, non siamo più soli. Adesso possiamo ritornare a sperare ma la battaglia continua”.

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