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ASCOLI PICENO – Non solo non risparmiano, non vanno in vacanza e non riescono a far fronte a spese impreviste, ma faticano a pagare i ticket per le medicine, non vanno dal dentista, lasciano scadere le bollette, non riscaldano adeguatamente la casa e non riescono a garantire pasti decenti ai figli. Sono 128.901 i marchigiani che vivono in condizioni di povertà in 52.478 nuclei familiari, pari all’8,4% delle famiglie. La situazione peggiora se hanno casa in affitto o devono pagare il mutuo.

Ma quali sono le famiglie marchigiane considerate povere? Secondo l’Istat, si è in condizioni di povertà relativa quando si vive con meno di 583 euro se si vive da soli e di 972 euro al mese per una coppia. Una famiglia di tre persone è considerata povera se deve tirare avanti con 1.293 euro al mese mentre se si è in quattro la soglia di povertà sale a 1.585 euro. Rispetto al 2008, l’anno nel quale la crisi ha cominciato a mordere i bilanci, le famiglie povere sono 20 mila in più ed i poveri 46 mila in più.

“Negli ultimi sei anni – ha commentato il presidente Cna Marche Gino Sabatini – le Marche sono fra le regioni che hanno pagato di più la crisi economica, con un aumento delle famiglie scese sotto la soglia di povertà del 3%. Solo Calabria, Sardegna, Puglia, Umbria e Sicilia hanno fatto peggio”. Le cause? L’aumento della disoccupazione e le persistenti difficoltà di alcuni distretti e settori manifatturieri che stanno mettendo a rischio la tenuta socioeconomica di alcuni territori. A vivere in condizioni di povertà, secondo i dati Istat, elaborati dal Centro Studi Cna Marche, sono soprattutto gli anziani, le ragazze madri, i padri di famiglia separati o divorziati e le famiglie numerose. Bassi livelli di istruzione, esclusione dal mercato del lavoro e bassi profili professionali sono altrettanti elementi che favoriscono la povertà ed impediscono anche l’accesso a beni e servizi essenziali come generi alimentari, luce, gas e telefono, cure mediche.

Ma le difficoltà non riguardano solo le famiglie considerate statisticamente povere. Secondo i dati Istat, nel 2013, il 49,3% delle famiglie marchigiane ha dichiarato di avere difficoltà a far fronte a spese impreviste e il 30,2% si è lamentato di faticare ad arrivare a fine mese mentre ben il 68% della famiglie ha affermato di non essere riuscita a risparmiare e il 56,1% non si è potuta permettere nemmeno una settimana di vacanza.

“Si tratta – ha concluso il segretario regionale Cna Otello Gregorini – di famiglie non ancora povere, ma per le quali basta un imprevisto, una malattia di un familiare, la perdita di un posto di lavoro, per farle precipitare in una situazione di indigenza. Per fortuna i servizi sociali, la sanità e l’assistenza registrano livelli di qualità e di diffusione tra i migliori d’Italia. È importante continuare a mantenerli a questi livelli”.

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