Articolo
Testo articolo principale

ASCOLI PICENO – Da sempre la Giostra della Quintana nella classica edizione, quella di agosto, è dedicata al Santo Patrono della Diocesi, Sant’Emidio. Per onorare il sessantennale della manifestazione e per conoscere meglio la manifestazione e i suoi protagonisti, il vescovo di Ascoli monsignor Giovanni D’Ercole incontra il Magnifico Messere, il sindaco di Ascoli Guido Castelli, il Coreografo, Gigi Morganti, tutti i Caposestieri e i Consoli. L’incontro conviviale, venerdì 1 agosto presso la Locanda del Medioevo, sarà l’occasione per commentare la festa di Sant’Emidio 2014.

“La Quintana, con la sua fierezza ed in onore di Sant’Emidio, offre una straordinaria opportunità di relazioni, confronto ed accoglienza; è un atto di omaggio che leggo sincero e speciale. È per questo che desidero sottolineare, con lo sguardo dell’ammirazione, ma anche con gli occhi del padre, due aspetti che proprio dalla festa e da un clima relazionale più disteso possono essere favoriti. Sant’Emidio arrivò ad Ascoli per annunciare Gesù e portare il dono della carità dentro la comunità. Dalla figura e dalla missione di questo santo martire è possibile e opportuno attingere ispirazione e aiuto per dare speranza e coraggio alla nostra testimonianza di credenti ascolani. In altre parole, è giusto chiedersi in che misura la festa che annualmente si rinnova costituisce un’occasione per rendere la nostra comunità civile e religiosa più consapevole della sua missione, più aperta all’impegno della solidarietà e quindi generatrice di futuro.

Sono giunto ad Ascoli solo da poco, ma non è difficile percepire che notevoli sono le preoccupazioni e tanta l’incertezza con cui è indispensabile anche qui, come altrove, confrontarsi quotidianamente. Appare chiaramente la necessità di uno scatto di coraggio nelle scelte da compiere, per nuove opportunità, evitando protagonismi e divisioni per un impegno comune di riprogettazione in un territorio sofferente per la crisi economica eppure ricco di energie e valori. Ma se nuovi modelli di sviluppo e le difficoltà generali del periodo esigono tempo, occorre anche pensare che non sempre si possono aspettare i tempi lunghi del cambiamento che viviamo.

Con Sant’Emidio incontriamo Gesù: ecco un invito ed un impegno esigente per la nostra comunità cristiana chiamata a riflettere essa stessa, sulla scia del cammino che sta compiendo la Chiesa italiana, su come vivere la fede e come testimoniarla operosamente. Con l’intercessione di Sant’ Emidio, che ha portato il dono della fede nella nostra terra e con la certezza che la Madonna delle Grazie ė per noi mediatrice materna. Buona festa di sant’Emidio a tutti, la mia prima festa di sant’Emidio da pastore di questa diocesi che amo perché la famiglia che Iddio mi ha donato da guidare e custodire con diligente premura di padre”.

TAG: , , ,