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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo l’incendio che ha devastato parte della Riserva Naturale Sentina, sono emerse diverse quantità di vecchi rifiuti provenienti da attività edilizie, ma anche dall’incuria dell’uomo. Rifiuti nel lungo termine coperti dalla vegetazione che, dagli anni ’80, ha colonizzato l’area nascondendo lo scempio ambientale.

L’operazione di rimozione dei vecchi rifiuti consta di due fasi: la prima, già avviata, riguarda la raccolta manuale di tutti i rifiuti di piccole dimensioni; la seconda prevede, invece, l’intervento di un mezzo meccanico per la rimozione del materiale più pesante. Questa seconda fase sarà possibile grazie anche al censimento e alla mappatura puntuale di tutti i rifiuti effettuata dal personale della Riserva già il giorno successivo all’incendio. Le operazioni termineranno nel giro di pochi giorni e la vegetazione potrà nuovamente espandersi su un terreno finalmente risanato.

L’incendio del 7 agosto ha coinvolto la parte nord-orientale della riserva naturale, interessando una ampia porzione di terreno che ha riportato alla luce vecchi rifiuti. La Sentina è considerata l’unico polmone verde mediano nella costa adriatica ed era stata interessata da ingenti lavori di riqualificazione. La conta dei danni ambientali era stata amara, fortunatamente non si sono registrati feriti.

 

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