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ASCOLI PICENO – Sala del Consiglio Provinciale gremita per l’arrivo del sottosegretario al Ministero per il Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi Bobba. L’occasione è stato un incontro promosso dalla sezione ascolana dell’Acli, di cui Bobba è stato presidente nazionale, e dalla associazione Adesso Per Cambiare Ascoli, che è il proseguimento del Comitato “Il Piceno con Matteo Renzi” nato per sostenere la corsa dell’allora sindaco di Firenze alle primarie, poi perse, contro Bersani. Tema dell’incontro il Terzo settore ed in particolare il testa della riforma che sta per approdare in parlamento fortemente voluta proprio dal sottosegreatrio Bobba. Un argomento che ha richiamato l’attenzione e la presenza, oltre che di tanti cittadini, anche di numerosi esponenti della politica e dell’associazionismo locale come il vice presidente della regione Antonio Canzian, l’ex Presidente della provincia Pietro Colonnella, il sindaco di Folignano Angelo Flaiani, il Presidente del Bim Tronto Luigi Contisciani, il Presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini e dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ascoli Donatella Ferretti.

TERZO SETTORE 3,7% DEL PIL – A fare gli onori di casa sono stati il Presidente di Acli Ascoli Emidio Cecchini e dal Presidente di Adesso Per Cambiare Ascoli Walter Marcucci che ha sottolineato come il Terzo settore, in un momento di crisi occupazionale, riesca a creare posti di lavoro soprattutto per giovani e donne. Un concetto ripreso anche da Cecchini che ha aggiunto come, a seguito di una inchista fatta da Unicredit, il Terzo settore dia lavoro a 650.000 mila persone per un giro d’affari che rappresenta il 3,7% del Pil nazionale, una cifra superiore a quella prodotta dall’industria della moda giusto per citare un esempio.

UNA SPINTA PER IL RILANCIO – Classe 1955 da Cigliano in provincia di Vercelli, l’ospite d’onore Luigi Bobba, sottosegretario e capofila dell’ala dei Teodem all’interno del Pd, ha così illustrato la riforma del Terzo settore che sta approdando in Parlamento e che spera sia approvata nei primi mesi del 2015 : ” Come ha giustamente detto il premier Renzi lo chiamano Terzo settore ma in fondo è il Primo. L’Istat a maggio ha censito circa 468.000 organizzazioni no profit in Italia presenti nei vari registri ma solo in 300.000 hanno risposto all’indagine, un dato che fa riflettere. Questa riforma è stata inserita nel pacchetto di misure per rilanciare il nostro paese perchè il Terzo settore può essere un importante motore di crescita per l’Italia. La riforma nasce dall’ultimo comma dell’articolo 118 della Carta Costituzionale che dice di come le Istituzioni debbano favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, nello svolgimento di attività di interesse generale secondo il proncipio di sussidarietà”.

LA RIFORMA – “Nella prima parte della riforma  – continua Bobba – si mette mano alla disciplina degli Enti, verificando se veramente operano senza fini di lucro, secondo l’interesse generale e producano un reale impatto sociale. Questo è il primo obiettivo ovvero far si che le risorse destinate siano date in modo efficace. Il secondo obiettivo è quello di cercare di armonizzare le diverse legislazioni che si sono seguite negli ultimi venti anni, importante sarà la trasparenza con gli Enti che dovranno rendere conto in maniera dettagliata dei soldi ricevuti creando un restro unico per facilitare la cosa. Al fianco di questi due cardini nel testo ci sono due aggiunte per dare ulteriore slancio al settore. Il primo è il Servizio Civile che deve arrivare a coinvolgere 100.000 giovani l’anno nella speranza che passi anche la proposta di Renzi di creare un Servizio Civile Europeo. La seconda aggiunta è l‘impresa sociale, con uno statuto per liberare definitivamente tutte le potenzialità del Terzo settore e creare così crescita ed occupazione. Questa riforma darà un Terzo settore più chiaro, ordinato e trasparente, è una sfida importante”.

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