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L’Osservatorio Epidemiologico della Regione Marche ha presentato i dati relativi alle dipendenze patologiche regionali, nel corso del convegno tenutosi a San Benedetto del Tronto lo scorso mercoledì 19 novembre dal titolo “Osserva, Immagina, Crea”. Lo scopo della conferenza annuale è quello di approfondire il dibattito sulle politiche socio-sanitarie e terapeutiche e la dignità della persona, partendo dall’analisi della società in tutti i suoi aspetti.

Dai dati illustrati  durante il convegno, è emerso che la nostra Regione è la seconda in Italia per rischio di morte per overdose e la prima per numero di sequestri di sostanze stupefacenti, che dal 2008 è aumentato di ben 11 volte. Nelle Marche, quindi, hanno sede numerosi centri illegali di commercio, ai quali si rivolgono spesso anche i consumatori delle regioni vicine.

Il grande afflusso di richieste per quanto riguarda la cannabis, tuttavia, non proviene soltanto dal giro dei tossicodipendenti. Sono sempre di più, infatti, i pazienti costretti a rivolgersi al mercato illegale per poter avvicinarsi alla terapia a base di cannabis medica, per curare ad esempio sclerosi multipla e dolore cronico. Sebbene in Italia l’impiego della marijuana terapeutica sia stato autorizzato dal 2007, accedere ai farmaci cannabinoidi è ancora molto costoso, oltre che burocraticamente difficile.

Eppure, secondo una recente indagine di Coldiretti, la coltivazione di cannabis in Italia potrebbe portare a un vero e proprio rilancio di tutto settore agricolo: effettivamente, grazie alle caratteristiche dei semi autofiorenti della pianta, ad esempio, la coltivazione risulterebbe particolarmente adatta ai territori e al microclima del nostro Paese. Allo stesso tempo, anche i pazienti potrebbero beneficiare di una produzione di cannabis medica mirata, con l’utilizzo di ceppi dall’alto contenuto di principio attivo per la cura di diverse patologie.

Il business della cannabis, a conti fatti, potrebbe generare un fatturato di 1,4 miliardi annui e creare migliaia di posti di lavoro. Per il momento, però, soltanto la coltivazione di canapa industriale è legalmente possibile, mentre la produzione relativa alla cannabis destinata a scopi terapeutici è riservata unicamente allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, che tuttavia deve ancora iniziare la produzione degli appositi farmaci.

Intanto, nella Regione Marche, sostenuti dall’Associazione APROCAMA, alcuni imprenditori sono già impegnati con i loro investimenti nel settore della canapa, una risorsa dall’alto potenziale che – dopo un lungo periodo di stop dovuto probabilmente a ragioni ideologiche – sta rivivendo una sorta di rinascita, con circa 70 ettari coltivati soltanto in Regione.

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