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CASTIGNANO – Ieri sera a Ripaberarda c’erano cittadini delusi e arrabbiati. Persone che dopo aver convissuto per anni vicino a discariche dove venivano conferiti rifiuti pericolosi (l’ex IPG e la Geta), tornano nuovamente a vivere una situazione già conosciuta (anche se ora in discarica finiscono rifiuti solidi urbani). Molti abitanti del luogo denunciano da tempo, e lo hanno fatto anche ieri sera, la presenza di “troppi casi di tumore nelle nostre famiglie. Vorremmo sapere se ci sono dati scientifici che dimostrano una relazione con le discariche. Qualcuno in passato ha sollecitato l’Asl in tal senso, ma ancora non abbiamo risposte”. Quella dell’eventuale connessione tra incidenza di malattie e presenza di discariche è una questione di non facile comprensione, perché è avventato affermare qualcosa senza le dovute certezze mediche e scientifiche; in passato anche l’ex sindaco di Castel di Lama, Patrizia Rossini, aveva richiesto l’istituzione di un registro dei tumori per sgombrare il campo da ogni dubbio e capire se esistono correlazioni o meno.

IL NODO DISCARICHERelluce e Geta, le due discariche che nessuno vorrebbe, al centro nella giornata di oggi della nuova riunione dell’Ata, l’assemblea dei sindaci. Ma come si supera il gap con la Regione Marche che posiziona la nostra Provincia ultima per quanto riguarda la raccolta differenziata? Una media del 40%, cifre irrisorie e lontane dalle richieste dell’Unione Europea, fermo restando che ci sono anche Comuni virtuosi, come Castignano, che da anni la praticano correttamente.
Il presidente Paolo D’Erasmo ha rassicurato i presenti affermando che non si andrà oltre il termine del 4 agosto per il conferimento dei rifiuti nella discarica dell’alto Bretta. Ma l’iter per superare l’emergenza e trovare una soluzione è compito dell’organo dei sindaci.
Presente all’assemblea anche il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli, convinto che la costruzione della sesta vasca di Relluce sia per ora la via praticabile, “perché è in corso già un procedimento ed è una discarica totalmente pubblica, l’unica ad assicurare il prezzo più competitivo della Regione Marche”. Portare i rifiuti a Fermo o all’estero costerebbe di più, ma come ricordato dal consigliere comunale Franco Scaramucci “se tutti facessimo la differenziata bene, il conferito si ridurrebbe e il prezzo si dimezzerebbe, al di là del sito scelto”. La differenziata spinta è quindi la via maestra, ma rimane ancora l’emergenza. Castelli esorta “a non dormire sugli allori” e da Castignano si chiede una soluzione immediata, in attesa della decisione definitiva dell’Ata. Rimane la rabbia degli abitanti di Ripaberarda e Castignano, che si unisce a quella dei cittadini di Appignano e Castel di Lama. Il consigliere comunale Luigi Cava, promotore dell’incontro, afferma: “Questo territorio ha già dato. Dobbiamo cominciare ad avere una prospettiva diversa da domani”. Intanto il presidente D’Erasmo annuncia comunque una buona notizia: “abbiamo un finanziamento di 900.000 euro per la Ripaberardese e a breve inizieranno le procedure di gara”, mentre la Geta sarà presto oggetto di un’interrogazione parlamentare.

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