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CASTEL DI LAMA – No a “Santa Maria Goretti”. I sindaci dei Comuni interessati dal piano di trivellazioni, che ha avuto il via libera regionale, si uniscono per ribadire l’assoluta contrarietà al progetto. Da una parte i comitati “no trivelle” che si sono incontrati più volte in assemblea, dall’altra i rappresentanti istituzionali dei territori che rischiano di vedere le loro colline deturpate da pozzi alla ricerca di idrocarburi.
Stamane a Castel di Lama erano presenti il sindaco di Colli del Tronto Andrea Cardilli, di Offida Valerio Lucciarini, di Acquaviva Picena Pierpaolo Rosetti, di Monsampolo del Tronto Pierluigi Caioni, di Castorano Daniel Claudio Ficcadenti, di Spinetoli Alessandro Luciani.

LA POSIZIONE DEI SINDACI – “Abbiamo richiesto un incontro urgente col presidente Spacca – fa sapere Cardilli – perché chiediamo un atto formale di rinuncia”. “Siamo qui determinati per ripristinare un disegno diverso – ha dichiarato Lucciarini –. Questa è un’iniziativa a tutela di un territorio che si contraddistingue per avere delle tipicità enogastronomiche e dei vitigni DOCG importanti. Abbiamo già predisposto una bozza di delibera”. I Comuni, infatti, si muoveranno autonomamente all’interno dei propri consigli comunali per esprimere la contrarietà al progetto e, se necessario, saranno organizzati consigli comunali congiunti per elaborare una delibera condivisa.
“Evitiamo strumentalizzazioni politiche – ha aggiunto il sindaco di Offida –. Noi siamo sindaci e abbiamo la responsabilità dei nostri territori, evitiamo quindi fibrillazioni di carattere politico”. Lucciarini fa riferimento alle prossime Regionali e alla possibilità di polemiche intorno alla questione trivelle, proprio a ridosso della competizione elettorale. Dello stesso avviso il sindaco di Castorano Ficcadenti, che sottolinea: “Castorano insieme a Colli è l’unico Comune che ha avuto un incontro con i comitati e ci siamo espressi chiaramente anche con parole forti, parlando di ‘barricate’. Non vorrei, però, che questa vicenda fosse strumentalizzata da alcune persone che hanno interessi alle prossime elezioni”.
Intanto la prima fase della procedura di “Santa Maraia Goretti” è terminata con l’individuazione del pozzo di Ripatransone, che dovrebbe sorgere vicino al centro cittadino.
Il sindaco di Acquaviva Rosetti ha parlato di “schizofrenia moderna. Non è possibile che da un lato si spinga per la tutela dell’enogastronomia, dell’agricoltura, del recupero dei nostri borghi, del turismo culturale, e dall’altro si permettano le trivellazioni”.
Pierluigi Caioni di Monsampolo ha ricordato che “le eventuali riserve di carburante fossile sarebbero veramente risibili. Non si capisce che senso ha mettere in atto un meccanismo del genere per poi non ricavarne tanto. Parliamo tanto di energie rinnovabili e poi ci ritroviamo con le trivelle. Forse è il caso di guardare seriamente alle potenzialità delle energie rinnovabili e non a risorse che durerebbero pochi anni. Pensate alle nostre bellissime colline con pozzi e trivelle; vista la crisi è il caso di tutelare il nostro turismo, la cultura, l’enogastronomia”.
E Lucciarini ha aggiunto: “abbiamo un potenziale di riserve di combustibile fossile di circa il 20% mentre le potenzialità delle fonti rinnovabili è più del doppio”.
Sempre il sindaco di Offida giustifica il ritardo con cui si è venuti a conoscenza del progetto: “abbiamo saputo della verifica di assoggettabilità a VIA solo nel 2012, che è una cosa ben diversa dal dare un via libera alle perforazioni. Inoltre, lo Sblocca Italia prevede che la valutazione dei perimetri sia subordinata a una concertazione dei Comuni coinvolti con la Regione. Quindi, confido nella sensibilità di Spacca ai temi ambientali”.

 

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