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ASCOLI PICENO – Per la prima volta, la sacra Sindone di Arquata del Tronto sarà trasferita nella Cattedrale di Ascoli Piceno per l’ostensione dal 1° al 19 aprile, immediatamente prima dell’ostensione di Torino. La copia custodita nella chiesa di San Francesco a Borgo di Arquata è un extractum ab originali del telo conservato a Torino, ovvero una copia esattamente identica all’originale e che, secondo le conferme scientifiche, sarebbe stata a contatto con la Sindone di Torino.

IL PROGETTO DELLA SINDONE DI ARQUATA – L’iniziativa, incoraggiata dal vescovo Giovanni D’Ercole e resa possibile grazie all’impegno del sindaco di Arquata Domenico Pala, rappresenta un importante traguardo nel percorso intrapreso da Pina Traini con la sua associazione “Il portico di Padre Brown” nel “progetto Sindone di Arquata”. “La nostra iniziativa – ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione dell’ostensione Alessia Piccioni, dell’associazione Il Portico di Padre Brown – va avanti dal 2010 con l’obiettivo di far conoscere questo tesoro locale”.

IL SIGNIFICATO DELLA SINDONE – “Quella di Arquata – ha ribadito il vescovo di Ascoli D’Ercole – è assolutamente identica alla Sindone di Torino, io avanzo addirittura l’idea che magari questa sia l’originale.  Sabato prossimo nella trasmissione Sulla via di Damasco dedicherò spazio alla Sindone di Arquata”.

L’OSTENSIONE DELLA SACRA SINDONE – La reliquia giungerà da Arquata nella città di Ascoli in forma privata mercoledì prossimo, 1° aprile, e da giovedì 2 aprile al 19 aprile, sarà esposta in Cattedrale alla venerazione dei fedeli. Per l’occasione nel duomo saranno allestiti dei pannelli esplicativi e proiettati filmati sulla sua storia, sulle indagini scientifiche e gli studi di cui è stata fatta oggetto. Ogni mattina, eccetto di domenica, si svolgeranno le visite guidate delle scuole del territorio ed è previsto un ricco calendario di celebrazioni liturgiche, concerti, momenti di riflessione e altre attività culturali.

L’AIUTO DELLE ISTITUZIONI – Il progetto è sostenuto dalla Provincia di Ascoli, dall’amministrazione comunale e dal Bacino Imbrifero del Tronto. L’idea è quella di creare un percorso di turismo religioso che comprenda l’intero territorio piceno.

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