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LE MARCHE – Traghettare le Marche verso il futuro, partendo dalla storia delle piccole e medie imprese che hanno fatto l’eccellenza della regione, senza cadere nella retorica del “piccolo è bello”, perché la dimensione produttiva è oggi fondamentale per reggere la globalizzazione del mercato. È stato il filo conduttore dell’incontro che si è svolto a Milano, nell’auditorium del Padiglione Italia, nell’ambito delle iniziative organizzate dalle Marche.

PROTAGONISTI GLI IMPRENDITORI – Un talk show condotto dal giornalista Maurizio Socci che ha riunito, attorno allo stesso tavolo, alcuni dei testimonial delle Marche, moderati da Gianluca Gregori (prorettore Università Politecnica delle Marche) e dal sociologo Aldo Bonomi. Si è parlato della storia delle imprese, ma soprattutto degli uomini e delle donne che hanno fatto “l’eccellenza delle Marche, perché qui le attività produttive si tramandano di generazione in generazione, da padre a figlio. Un legame forte che trova nel territorio le sue radici più profonde e i suoi legami più veri”. Vittorio Pennazzi (pasta), Moreno Cedroni (chef), Vittorio Beltrami (formaggi), Michele Bernetti (vino), Roberta Fileni (carni), Orietta Varnelli (distillati), Vincenzo Spinosi (pasta) hanno riportato le proprie esperienze e le proprie convinzioni sulla singolarità di una regione al plurale. “Il modello produttivo è cambiato, ma il rapporto con il territorio è l’unico fattore produttivo che non si può delocalizzare – ha detto Gregori – È la forza della nostra regione. Siamo primi in Italia per il rapporto imprese (153mila) e abitanti, per l’incidenza degli artigiani (31%). Le multinazionali stanno lasciando le Marche, occorre lavorare sulle imprese locali”.

“Dobbiamo, allora, parlare di reti – ha rimarcato Bonomi – perché la forza delle Marche deve essere tutto il territorio, non la singola eccellenza. La storia serve a capire il futuro. La strada da percorrere è quella delle reti corte di filiera produttiva, legate alle tradizioni e al territorio, ma lunghe di commercializzazione e di rappresentanza per competere sul mercato globale”.

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