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ASCOLI PICENO – “La bozza del Decreto Comunicazioni licenziata dal Governo e dal Ministero dello Sviluppo Economico per rendere operativa la Strategia italiana per la banda ultra larga deve essere approvata in tempi brevissimi. È di vitale importanza per la competitività delle nostre imprese raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale Ue: copertura a 30 Mbps per il 100% della popolazione e di almeno il 50% a 100 Mbps entro il 2020”. È questa la considerazione a caldo del presidente di Confindustria Ascoli Piceno, Simone Mariani, sulle indiscrezioni romane di possibili ritardi, dovuti anche a problemi di copertura finanziaria, nella definizione dell’atteso provvedimento governativo per l’implementazione della banda ultra larga su tutto il territorio nazionale.

UNA STORICA OCCASIONE – “Il Governo ha messo sul dossier risorse complessive per 6,5 miliardi di euro, non possiamo lasciarci sfuggire questa storica occasione. In quest’ottica – continua Mariani – sarà determinante far convergere anche risorse endogene sulle progettualità infrastrutturali telematiche che riguardano il Piceno, come ad esempio quelle attivabili dalla locale Camera di Commercio. Le reti in banda ultra larga sono una priorità assoluta. Come territorio abbiamo, peraltro, un importante asso nella manica da giocare: la nostra Camera di Commercio, grazie alla lungimirante iniziativa del Past President Adriano Federici, è pronta già da tempo con un piano cantierabile per lo sviluppo della banda ultra larga in specifiche zone industriali del Piceno.  Il cerchio si chiuderebbe con l’erogazione di voucher finanziari agli utenti finali che dovrebbero essere previsti nel decreto governativo in fase di approvazione”.

IL RITARDO DELLA REGIONE MARCHE – “Il Piano del Governo è ancora più importante e strategico per il nostro territorio visto che la Regione Marche accusa oggi un fortissimo ritardo – aggiunge Mariani – relativamente all’implementazione della banda ultra larga. Infatti solo il 12,3% della popolazione marchigiana è raggiunta da tale servizio, rispetto ad una percentuale italiana del 22,3%. La banda ultra larga sarà la materia prima del futuro, per l’intero sistema economico e sociale. Sarà la risorsa imprescindibile su cui costruire la competitività futura del Paese e del nostro territorio. Per tornare a essere competitivi dobbiamo assolutamente dotarci di una connettività adeguata, che solo le reti in banda ultra larga possono garantire”.

“Vorrei ricordare a tutti – conclude il presidente Mariani – che la competizione, nell’era della globalizzazione, si gioca non solo tra singole aziende ma anche e soprattutto tra sistemi territoriali. L’insieme delle risorse etiche, economiche, finanziarie, umane, ambientali e delle infrastrutture anche telematiche presenti in una determinata zona risultano decisive per le scelte localizzative delle imprese e quindi per lo sviluppo socio-economico dei singoli territori. Questo vale anche e soprattutto nel Piceno dove insistono ancora importanti imprese globalizzate di grandi dimensioni, per le quali la banda ultra larga è diventata oramai una infrastruttura indispensabile ed urgente”.

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