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ASCOLI PICENO – Duro attacco, quello sferrato questa mattina relativo all’Imu sui terreni agricoli, da parte del presidente del consiglio comunale di Ascoli, Marco Fioravanti, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta anche alla presenza dei consiglieri comunali Francesca Pantaloni e Marco Cardinelli.

FIORAVANTI AGGUERRITO – “Dobbiamo difendere il nostro territorio, la nostra terra e le nostre radici da quanto disposto dal governo Renzi – ha spiegato Marco Fioravanti, in sintonia con gli altri due consiglieri intervenuti all’incontro – Ciò che chiediamo a chi ci governa, dunque, è l’abolizione di questa tassa assolutamente ingiusta, perché in tanti saranno costretti a pagare l’Imu sui terreni agricoli e questo, secondo noi, non è assolutamente possibile, soprattutto in un periodo difficile come quello attuale sia dal punto di vista economico che in ottica occupazionale. Ci batteremo fino alla fine, sperando che qualcuno possa ascoltarci”.

I CONSIGLIERI – “Il nostro obiettivo – hanno proseguito Francesca Pantaloni e Marco Cardinelli – è quello di riuscire ad aprire un tavolo di confronto con le associazioni di agricoltori del territorio. Almeno, per cercare di ridurre al minimo questa tassa ed anche per fare chiarezza, a livello informativo, sull’introduzione di questa ulteriore stangata nei confronti delle tasche di tanti nostri concittadini”.

IL REGOLAMENTO – Nel Comune di Ascoli Piceno, classificato parzialmente montano, sono esenti dall’Imu i terreni posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, iscritti nella previdenza agricola, anche nel caso di concessione degli stessi terreni in comodato o in affitto ai suddetti soggetti. Detti criteri sono stati resi applicabili anche per l’anno di imposta 2014 per il quale i soggetti diversi da quelli sopra indicati dovevano versare l’imposta complessivamente dovuta in un’unica rata entro il 10febbraio 2015. Per chi non avesse provveduto è possibile regolarizzare mediante il ravvedimento operoso tenendo presente che non sono applicati sanzioni ed interessi qualora il versamento sia effettuato entro il termine del 31 marzo 2015. In particolare, la base imponibile si ottiene applicando all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1° gennaio dell’anno, rivalutato del 25%, il moltiplicatore pari a 135. L’imposta è calcolata applicando al suddetto imponibile l’aliquota dello 0,76%.

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