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ANCONA – I saldi non conquistano i marchigiani, con meno 1.500 imprese commerciali da inizio 2015. Secondo un’indagine del Centro Studi Sistema Cna, quasi la metà (47,4%) delle imprese che hanno promosso vendite in saldo ha registrato finora una diminuzione del fatturato rispetto all’estate dell’anno scorso. Solo il 15,8% ha aumentato le vendite a prezzi scontati.

L’ANDAMENTO DEI SALDI ESTIVI NELLE MARCHE – Solo il 15,8% delle imprese ha aumentato le vendite a prezzi scontati. Meno propensione a spendere delle famiglie per colpa della crisi, e meno acquisti nel settore moda. Ma se i saldi segnano il passo, segnali positivi arrivano dalle aspettative dei commercianti per quanto riguarda il fatturato del secondo semestre 2015: per il 42,9% delle imprese gli utili aumenteranno rispetto all’anno precedente, quando il fatturato è cresciuto solo per il 13,8% degli esercenti. Un terzo delle imprese (33,3%) prevede un aumento dell’organico, anche se il 44% sarà costretto a ridurre ancora il personale. Un dato alto, ma inferiore rispetto al 53,3% del 2014. La crisi però è proseguita anche nel primo semestre dell’anno, e ha portato alla chiusura di 1.500 imprese commerciali contro 956 nuove aperture: un saldo negativo di 544 aziende, con la perdita di 1.500 posti di lavoro. Oggi le imprese commerciali marchigiane sono 37.114. ”Lo scorso anno – ha commentato Gabriele Di Ferdinando responsabile regionale di Cna Commercio e Turismo – le imprese del commercio hanno avuto una contrazione delle vendite che si protrae anche nel 2015 con i saldi estivi, a causa della diminuzione del reddito delle famiglie, ma anche del mutamento dei consumi. Si fanno meno acquisti nel settori della moda come calzature e articoli di abbigliamento”.

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