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ANCONA – E’ l’oliva ascolana il cibo marchigiano più gettonato all’Expo, tanto che nei sei mesi sono stati distribuite circa mille chilogrammi di prodotto al Padiglione della Coldiretti, davanti a pesche della Valdaso e di Montelabbate, salame di Fabriano, ciauscolo e vino di visciole. Questo quanto emerso dal bilancio regionale dell’evento milanese, in occasione della chiusura dell’esposizione universale.

LE MARCHE ALL’EXPO – Per quanto riguarda la presenza delle Marche, protagoniste di due settimane dedicate, sono state quindicimila le persone coinvolte nel corso di un centinaio tra degustazioni, eventi e laboratori organizzati, assieme a più di un migliaio di agricoltori del territorio. Cinque le tonnellate di prodotti agroalimentari made in Marche consumati, oltre alle olive.

COLDIRETTI – “Nella nostra regione abbiamo dei tesori enogastronomici che vanno promossi e tutelati ed Expo è stata un’occasione preziosa in tal senso – sottolinea Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Marche -. Una scelta che è stata premiata dai riconoscimenti dei tanti entusiasti visitatori ma anche dalla convinzione che l’esposizione ha aiutato a restituire dignità e valore al lavoro nei campi”. “Il protagonismo dei nostri agricoltori – spiega il direttore Enzo Bottos – è stato uno dei fattori chiave di Expo perché ha permesso di far toccare con mano ai visitatori la realtà di quelle campagne dove nasce il successo dei prodotti agroalimentari Made in Italy nel mondo”. A livello nazionale, nell’area del padiglione Coldiretti “No farmers no party” sono stati distribuiti, ogni giorno, 500 pasti serviti tra pranzi e cene con 100 bottiglie di vino, 1000 porzioni di cibi di strada, ma anche, sempre ogni giorno, 1500 colazioni e 2000 degustazioni o merende in media, del tutto gratuitamente.

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