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ASCOLI PICENO – Il sindaco Castelli ha convocato una conferenza stampa per rispondere pubblicamente a Riccardo Amadio, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica che il 13/01/2016 aveva espresso la sua preoccupazione per la mancata rimozione dei m.c.a. dal sito ex SGL Carbon. “Si significa” aveva scritto “che la situazione di pericolo relativo alla liberazione di fibre di amianto del sito ha superato il tempo massimo previsto dalla valutazione ARPAM. La preoccupazione deontologica ed etica dello Scrivente venne significata a prescindere dai tempi massimi di rimozione previsti. Il sottoscritto infatti ha sempre ritenuto che la valutazione medica sito specifica esprimesse il reale rischio poiché, teneva conto, già da allora, della particolare localizzazione dei manufatti Carbon”.

LA RISPOSTA AD AMADIO – Il sindaco Guido Castelli ha voluto rispondere pubblicamente al dott. Riccardo Amadio, direttore del S.I.S.P. – Servizio Igiene e Sanità Pubblica – in relazione alla nota del 13/01/2016, successiva alla perlustrazione dei tecnici Asur del 12/01/2016. In tale lettera vi era scritto: “Dal sopralluogo si evince che si sono verificati i prevedibili crolli di strutture in m.c.a. con ulteriore relativa liberazione di fibre di amianto. Come già più volte ripetuto si tratta di 34.000 mq di coperture in m.c.a. in pessime condizioni di conservazione che si trovano a ravvicinata distanza da luoghi particolarmente sensibili. Oggi si è superato ogni limite temporale anche sotto l’aspetto tecnico-fisico della tolleranza di simili manufatti. Si ritiene pertanto indispensabile che si prendano provvedimenti sindacali atti alla salvaguardia della salute dei cittadini, perlomeno i più esposti e sensibili. Il sindaco vorrà quindi ordinare l’applicazione di quanto previsto dal D.M 6/9/94 capitolo 3°, dal Decreto del Dirigente del Servizio Sanità Regione Marche n° 33 del 2003 e dal Piano Nazionale Amianto anno 2013. Avendo lo Scrivente preso atto del fatto che la ditta Restart ha inteso inserire la rimozione amianto nel piano operativo di bonifica (P.O.B) del sito inquinato, pur trattandosi di provvedimenti di natura completamente diversa, il sindaco vorrà ordinare, in via alternativa, l’immediato inizio dei lavori previsti o, comunque l’immediata applicazione delle normative sopra citate. Qualora ciò non avvenisse per disattesa da parte dei soggetti obbligati sarà necessario, come già previsto nell’Ordinanza Sindacale n° 180 del 24/04/2014 che provveda all’Amministrazione Comunale. Ultimo e, meno auspicabile strumento preventivo sarebbe l’interdizione dei campi sportivi di San Marcello (scuola calcio), interdizione all’utilizzo della chiesa di San Marcello e relativo oratorio, l’interdizione all’utilizzo di Villa Tofani e limitazioni ai cittadini sostanti all’aperto in zona stazione ferroviaria e raccomandazioni per le abitazioni che si affacciano su Viale Rozzi. I provvedimenti del sindaco avranno carattere di contingibilità (visti i crolli) ed urgenza sanitaria”.

Il sindaco è rimasto basito da tali affermazioni ricordando che la valutazione dei rischi di carattere igienico sanitari e di conseguenza le misure da adottare per la prevenzione e la risoluzione del problema in questione sono di competenza dell’ASUR, la quale deve indirizzare il primo cittadino verso la strada migliore da percorrere nell’interesse della comunità senza lanciare allarmismi o confondere le idee laddove già si era intrapresa con approvazione unanime la strada del P.O.B. Castelli, di fatto, ha affermato: “Il sindaco è colui che emana i provvedimenti di sicurezza pubblica, ma la valutazione è tecnica e in questo caso la stima spettava all’Asur”. Nel momento in cui un professionista, pagato non meno di 115.000,00 euro all’anno, propone due opzioni, non solo disorienta chi deve garantire la salvaguardia della cittadinanza ma veste anche i panni di Ponzio Pilato per lasciare la responsabilità a chi generalmente deve essere indirizzato. “Il tecnico deve offrire risposte univoche a chi per legge è tenuto a prendere decisioni che fanno tremare i polsi”. Inoltre la cosa grave, ha sottolineato Castelli, non è stata soltanto la fuga di notizie, ma anche il fatto che le stesse frasi usate da Amadio siano state riprese da esponenti della minoranza nonostante ci sia stato un comportamento contraddittorio da parte del dirigente. Castelli per di più ritiene inconcepibile la tempistica del dott. Riccardo Amadio in quanto le sue affermazioni sono avvenute a pochi giorni dall’approvazione degli adeguamenti al progetto che la ditta Restart era tenuta a comunicare entro il 19/01/2016. Ha ricordato difatti che nel Cds del 29/10/2015 era stato approvato con parere favorevole il P.O.B. e con la trasmissione del verbale del 20/11/2015 si richiedeva alla ditta Restart di conformare il progetto e di comunicare entro 60 giorni a tutti gli enti partecipanti gli adeguamenti per richiederne verifica e approvazione entro il 03/02/2016. Ha ribadito Castelli: “Ci sarà tempo fino al 3 febbraio per verificare l’avvenuto rispetto delle prescrizioni. In caso di riscontro positivo il piano della bonifica sarà esecutivo e la bonifica potrà iniziare senza indugio. Questo percorso, di portata storica ed ormai prossimo alla sua definizione ultimativa,  è il frutto di una condivisione assoluta di tutti gli enti pubblici, Asur compresa”.

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