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L’Ascoli sperava di festeggiare la salvezza con un turno di anticipo. Invece i bianconeri dovranno giocarsi tutto all’ultima giornata, venerdì prossimo alle 20.30, in trasferta contro lo Spezia. Al Del Duca, unfatti, dopo una settimana intensa e caratterizzata da tanti problemi, con l’addio di mister Mangia, il Picchio crolla per 3-1 contro il Livorno. Adesso servirà almeno un punto per la salvezza, oppure che Latina e Lanciano non vincano.

LA FORMAZIONE – Mister Beggi deve rinunciare agli squalificati Petagna e Canini. Nel 4-5-1 dell’Ascoli, dunque, l’unico attaccante è Cacia, supportato da Jankto e Orsolini sugli esterni di centrocampo. In mezzo torna capitan Giorgi insieme a Bianchi e Addae. In porta c’è Lanni. In difesa, invece, Milanovic e Mengoni compongono la coppia centrale, con Dimarco a destra e Pecorini a sinistra.

LA PARTITA – Nei primi minuti ci provano Orsolini e Dimarco, con due conclusioni che vengono bloccate senza troppi problemi dal portiere Ricci. Al 15′, invece, Cacia viene spinto in area. Il rigore appare netto, ma l’arbitro lascia correre tra le proteste bianconere. Poi Cacia si fa male e al suo posto entra Perez. Intorno al 35′ il Picchio resta in dieci, con Giorgi che si becca due ammonizioni in poco tempo e viene espulso. I gol arrivano tutti nella ripresa. Al 12′, infatti, Aramu batte Lanni con un bel tiro dal limite dell’area, mentre al 28′ risponde Cinaglia in mischia, sugli sviluppi di un corner. Il pari dovrebbe dare maggior grinta all’Ascoli, ma è il Livorno a passare di nuovo al 32′ con il rigore realizzato da Vantaggiato, assegnato per il fallo in uscita di Lanni su Aramu. Nel finale arriva il terzo gol ospite sempre con Aramu. L’Ascoli finisce in nove, perchè anche Perez protesta e si fa espellere dall’arbitro.

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