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ASCOLI PICENO – “In pieno clima estivo ecco che puntualmente arrivano le beffe per i cittadini ascolani. Dopo la dura contestazione del PD sul giro di interessi e di scatole cinesi generatosi intorno alla gestione di Ascoli Servizi Comunali e Piceno Gas, ecco che un altro scandalo prende luce… e vede protagonisti nuovamente i LED”.

IL CASO – Questa la considerazione del Partito Democratico. Alla base del malcontento la decisione del Comune di impegnare per il pagamento del canone per il servizio dell’illuminazione pubblica relativo al 2016 334 mila euro. Ma qualcosa per il Pd non riporta, dal momento che vanno ad aggiungersi ai 95mila che già vengono pagati.

ELEMENTI DA CHIARIRE – “Castelli ed il suo fidato Tega, che oramai potremo chiamare i macellai delle società partecipate del comune di Ascoli Piceno, si sono accorti che il risparmio sull’illuminazione è una bufala? – proseguono – Leggendo le decisioni del comune di Ascoli Piceno, saltano all’occhio alcune domande alle quali l’amministrazione deve dare chiarimenti.  Quando mai un soggetto privato verifica un fatto (in questo caso il numero dei pali) e poi il comune impegna e paga?  E come mai nelle indicazioni dell’amministrazione non c’è scritto quanti sono i punti luce in più? Se ogni punto luce costa 85 euro vuol dire che ci sono ben quasi 4000 nuovi pali della luce. Come sono nati? Sono pali elettorali? Dov’è finito il famoso risparmio dell’illuminazione? C’è bisogno di fare chiarezza a riguardo”.

QUALE RISPARMIO? – “Soldi dei cittadini ascolani che vanno ad annullare lo sbandierato risparmio, annunciato dall’amministrazione Castelli che, unitamente alle tante segnalazioni e situazioni persistenti di scarsa illuminazione, ci danno la cifra della superficialità ed inadeguatezza dei nostri governanti.  Oramai purtroppo alle bugie dell’amministrazione siamo abituati. Il ponte di San Filippo doveva aprire a settembre ed ora i lavori slittano di ben due mesi. Il Pd dinanzi a tanta superficialità, è ancora più convinto della necessità di un alternativa politico/amministrativa che parta in primis dalla trasparenza amministrativa e dalla legalità e ciò non ci si può tirare indietro”.

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