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ASCOLI PICENO – “Nel silenzio assordante dei suoi vanitosi quanti inopportuni comunicati stampa, in pieno clima estivo il Comune di Ascoli Piceno ha messo in atto operazioni finanziarie che in qualsiasi altra zona d’italia avrebbero perlomeno aperto una discussione in città da parte degli stakeholder”, così il gruppo consiliare del Partito Democratico interviene sulle recenti questioni avviate dal sindaco Guido Castelli.

VEDIAMO QUALI – “Castelli e la sua maggioranza politica hanno intrapreso un percorso con poche luci ma molte ombre. – hanno aggiunto – Tanto che la raccolta dei rifiuti e la gestione del verde, nella sostanza passa a chi gestisce l’illuminazione in città. Insieme a tanti cittadini, il PD prende le distanze da una politica fatta di lobby, giochi di scatole cinesi tra società e gestioni fuori norma delle discariche. Una politica che potrebbe essere sintetizzata in due uniche parole: Sistema Ascoli. Gli ascolani non si faranno abbindolare da chi ha portato alla vendita dei nostri gioielli di famiglia e da chi ha ucciso Ascoli Servizi Comunali per mere battaglie politiche e di posizionamento. A causa dello smantellamento di Ascoli Servizi Comunali siamo fortemente preoccupati per i lavoratori in capo ad ASC, e ci spiace che da parte dell’amministrazione non sia arrivata una parola che sia una in salvaguardia della loro posizione. Anche gli stessi imprenditori che avevano messo la faccia sul progetto Ecoinnova, sono letteralmente scappati dalla società dopo il fallimento amministrativo e politico della vendita del 40% di Ascoli Servizi Comunali. Un fallimento che non può passare inosservato e che trova nel sindaco e nell’assessore Tega i veri responsabili.  A queste imprese il PD dimostra invece vicinanza. Dimenticandosi del fatto che la discarica di Relluce sia stata chiusa dal suo amico Celani e delle problematiche ambientali purtroppo presenti a Relluce, derivanti da una gestione scellerata dell’ambiente, come un pugile suonato ancora una volta il Comune di Ascoli Piceno all’interno dell assemblea dei sindaci nella trattazione dell’argomento rifiuti si è isolato persino rispetto agli altri comuni amministrati dalla destra mostrando le lacune di chi con egoismo non è in grado di lavorare per il bene del territorio piceno e della città”.

L’UNICA COSA CERTA – “Aspettiamo che parta la differenziata anche nel comune di Ascoli Piceno o forse è questa una promessa da marinaio? – hanno concluso – L’unica cosa certa è l aumento tari del 21% in due anni. La mala gestione che non puo essere recuperata con la vendita dei beni comunali si trasferisce purtroppo sulle tasche dei cittadini ascolani, ignari purtroppo delle manovre affaristiche garantite da questa amministrazione che passano sopra le loro teste”.

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