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Calcio Dilettanti Marche: come ogni mercoledì è giunto il momento di interagire con un protagonista. E questa settimana è la volta dell’attaccante del Monticelli Lion Giovannini, autore di una stagione straordinaria, cominciata a Civitanova e conclusa sfiorando i playoff con la formazione guidata dal mister Nico Stallone.

Lion, che stagione è stata per te?

“E’ stato un anno molto positivo. Ho fatto un po’ di fatica all’inizio perchè a Civitanova sono arrivato in ritardo e ho fatto fatica a trovare l’equilibrio. Poi mi sono ritagliato lo spazio e sono riuscito a dare il mio contributo e a fare del mio meglio. Li poi c’erano delle problematiche enormi, non prendevamo soldi e quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto guidati solo dalla passione. Poi qui a Monticelli mi sono trovato subito a mio agio e mi sono rimesso in gioco. L’anno scorso anche a Matelica ero andato bene. Ho moltissima stima e rispetto per Canil che è una persona seria e conoscitrice di calcio. Forse il direttore non reputava avessi fatto del mio meglio ma comunque davanti avevano costruito una squadra fortissima. Senza nessuna polemica, sono rimasto in buonissimi rapporti e in amicizia con molti. A Civitanova eravamo una bella squadra e risultati arrivavano perchè eravamo un gruppo fantastico. Anche senza soldi ci siamo allenati sempre con costanza e abbiamo dato il massimo ogni domenica. Non rimpiango di aver fatto quella scelta perchè nonostante tutte le problematiche è stata per me una bellissima esperienza”.

Perché hai scelto il Monticelli?

“Ho scelto Monticelli perchè conoscevo la serietà della società e del presidente Palatroni e sapevo come lavora il mister con il suo staff. Venendo a Monticelli sarei rimasto a casa non potendomi permettere di rischiare dopo i sei mesi a Civitanova. Qui sono stato benissimo, in uno spogliatoio di bravissimi ragazzi che si sono allenti sempre al massimo. Tutti ci hanno fatto sentire come in una famiglia e questo ci ha permesso di raggiungere l’obiettivo salvezza e di sfiorare addirittura i playoff. Con Stallone ho un rapporto sia lavorativo che affettivo; mi conosce da tantissimo tempo. Con lui quando si scherza si scherza ma quando si lavora si fa sul serio. Spesso mi ha bacchettato in allenamento e questa cosa mi ha dato quella spinta mentale che avevo perso. Chiacchierando con lui siamo riusciti a darci quell’aiuto reciproco che ha portato a questi risultati e che mi ha permesso di fare quello che so fare meglio: i gol”.

Per il futuro, invece, che obiettivi hai? Resterai al Monticelli?

“Sono molto autocritico e non so se mi sono meritato il ritorno tra i professionisti. Mi piacerebbe rimanere qui ma se dovesse arrivare una chiamata importante sarà difficile rinunciare. Non posso ancora fare previsioni sul futuro, qui c’è anche il grande progetto del nuovo stadio. Alla fine tireremo le somme e deciderò”.

Cosa ti senti di dire ai tifosi del Monticelli?

“Ai tifosi del Monticelli volevo dire un grande grazie per il supporto che ci hanno dato ogni domenica e anche agli allenamenti. Ci hanno dato sempre una grande fiducia e ci sono stati vicini sempre, anche nei periodi difficili. Un grandissimo saluto a tutti”.

 

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