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Si è appena conclusa la raccolta dell’oliva tenera ascolana. Dalla Cua Confederazione Agricoltori di Ascoli e Fermo fanno sapere che la qualità è buona ma scende del trenta per cento la quantità del prodotto.

Poco ma buono

“Sicuramente quest’anno avremo un olio locale di buona qualità – dichiara il presidente della Cia provinciale Ugo Marcelli – considerando che quest’anno la pianta non ha subito attacchi da parte delle mosche e il livello di acidità è molto basso. Ma la scarsità delle piogge ha provocato un calo della produzione del prodotto”.

Diminuisce infatti la quantità di olio soprattutto per le piante esposte più a sud, rispetto a quelle a valle, dove il caldo e la siccità sono stati consistenti. Ne consegue un aumento del prezzo dell’olio, rispetto all’anno precedente, che si aggira sui dieci euro al litro. “La qualità dell’Oliva Dop è eccellente – aggiunge il presidente della Cia di Ascoli Ugo Marcelli – inoltre la pezzatura è discreta. Fattori che comunque permettono di assicurare ai produttori un prezzo medio particolarmente remunerativo”. 

Nel Piceno

In provincia di Ascoli la produzione di olive è particolarmente consistente. Sulla base delle analisi compiute dalla Cia Confederazione Agricoltori di Ascoli su dati Istat nel complesso sono 2.900 la superficie in ettari dedicate agli olivi e ben 2.750 ettari sono destinati alla produzione di olive. La produzione totale di olive è pari a 90.750 quintali e la produzione raccolta è di 86.200 quintali. Nell’ammontare complessivo particolarmente consistente è l’incidenza della produzione di Oliva tenera ascolana che è utilizzata per la produzione dell’Oliva Ascolana del Piceno Dop. La Denominazione di Origine Protetta “Oliva Ascolana del Piceno” designa le olive, in salamoia o ripiene, prodotte dalla varietà d’olivo “Ascolana Tenera” coltivata in determinati comuni, elencati nel Disciplinare di Produzione, delle province di Ascoli Piceno e Teramo. 

Valorizzare la tenera ascolana

“L’Oliva Ascolana del Piceno Dop è un grande patrimonio che deve essere tutelato e valorizzato ed è determinante fare sistema con la partecipazione di tutti gli attori del territorio per far conoscere e apprezzare l’oliva Dop e quindi questo permetterà di non confonderla con le altre – ha detto Ugo Marcelli presidente della Cia Confederazione Italiana Agricoltori di Ascoli –. Azioni importantissime per migliorare il valore della produzione e nel contempo accrescere la remunerazione agli agricoltori e a tutti i vari componenti della filiera che sono i produttori di olive tenere ascolane, gli allevatori della carne certificata, i deamarizzatori, i riempitori e i confezionatori”. In merito alla redditività per gli agricoltori oltre alla Dopo è molto importante anche l’Igp Marche Olio monovarietale di tenera ascolana. “Si tratta di un’occasione per gli agricoltori per questo – affermano dalla Cia provinciale – invitiamo gli coltivatori a prendere in considerazione anche questi aspetti ai fini di una politica del territorio”. 

Per questo sarà molto importante ricostituire il Consorzio per la tutela dell’Oliva Ascolana Dop anche per tutelare il consumatore finale che deve essere informato nella maniera migliore sul prodotto che intende acquistare.

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