Articolo
Testo articolo principale

Il 5 novembre si è chiusa a Nicosia (Enna) la mostra La Magnificente Bellezza, dove sono state esposte ben tre opere ascolane: L’Annunciazione di Guido Reni, il Beato Bernardo Abate e il San Benedetto Abate di Giacinto Brandi.

In occasione di una conferenza stampa tenutasi presso la Sala Ceci della Pinacoteca di Ascoli Piceno, il direttore dei Musei Civici nonché curatore della suddetta mostra, il prof. Stefano Papetti, il sindaco Guido Castelli e il presidente della Proloco di Nicosia, il dott. Charlie La Motta, hanno annunciato il rientro delle opere in città.

Mentre il sindaco Castelli ha voluto ricordare quanto sia proficua la promozione del territorio attraverso lo scambio di opere d’arte che oggigiorno sembrano vestire i panni di abili consoli, il prof. Papetti ha aperto il suo intervento con una notizia davvero positiva per il patrimonio collettivo della città.

Infatti, il presidente della Proloco La Motta ha voluto consegnare un assegno di ben 5.000 euro, ricavato dalla vendita dei cataloghi della mostra. Il denaro verrà speso molto presto, ha spiegato il professore, poiché verrà impiegato per il restauro di un’opera di Cola dell’Amatrice che sarà prontamente esibita a partire dal 17 marzo in occasione dell’esposizione dedicata a Nicola Filotesio.

Papetti e La Magnificente Bellezza di Guido Reni

Dal 30 maggio al 5 novembre, ha spiegato Papetti, le nostre amate opere che generalmente sono conservate presso la Pinacoteca e la chiesa di Sant’Angelo Magno di Ascoli, sono state esposte in un luogo incantevole, uno scenario d’eccezione: la chiesa di San Calogero a Nicosia. Si tratta di uno scrigno del barocco siciliano innalzato intorno alla fine del XVIII secolo per volontà della Confraternita di Santa Maria degli agonizzanti.

L’obiettivo finale della mostra, ideata e promossa dal prof. Antonio D’Amico, era fondamentalmente quello di sostenere il territorio marchigiano, percosso e straziato dalla crisi sismica del 2016/2017. Non a caso, dunque, sono state richieste due opere che in origine si trovavano in una chiesa che il 30 ottobre ha subito gravi danni, quella sita nel sestiere della Piazzarola.

In qualche modo il senso de La Magnificente Bellezza era: “l’arte per l’arte ferita” e come ha sostenuto anche Vittorio Sgarbi, si è trattato di un buon esempio di Rinascimento, inteso non come periodo storico-artistico fissato convenzionalmente tra la metà del sec. XV e la metà del sec. XVI, ma come evento teso alla difesa e alla rifioritura della Bellezza italiana.

Le tre opere da prestare, tuttavia, sono state scelte anche in base a parametri storico-artistici. Infatti, Guido Reni, dopo Montréal e New York è giunto a Nicosia per ricordare lo stretto legame della città con una ricca produzione germinata nel periodo contemporaneo all’artista originario di Bologna. Mentre le tele di Giacinto Brandi sono state selezionate per il rapporto formativo che intercorse fra l’artista romano seicentesco e il pittore Filippo Randazzo che nacque ed operò a Nicosia, in particolar modo nella chiesa che ha ospitato la mostra.

Papetti ha chiuso il suo intervento su La Magnificente Bellezza ricordando che per Ascoli è stato un volano importantissimo, tantoché la mostra è stata pubblicizzata al Salone Internazionale del Libro di Torino e una foto della città con L’Annunciazione di Guido Reni è stata per ben 5 mesi il cuore di un banner collocato presso l’affollatissimo aeroporto di Catania. A confermare la grossa visibilità ottenuta, una notizia grandiosa comunicata dal professore stesso.

Il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, si è imbattuto nel banner e, innamoratosi all’istante dell’opera conservata in Pinacoteca, si è messo in contatto con il direttore dei Musei Civici per chiederla in prestito in occasione della prossima riapertura della casa-museo di Alessandro Manzoni.

Il presidente della Proloco di Nicosia, il dott. Charlie La Motta, ha spiegato con visibile commozione che la mostra è nata perché “l’arte ha il potere di rinvigorire le nostre anime”, specialmente quando sono vessate da eventi terrificanti come il terremoto. L’arte come la solidarietà si basano su concetti universali cha hanno il potere di diffondere energia, vigore e prosperità.

La mostra La Magnificente Bellezza è stata visitata da oltre 6.000 persone che, acquistando il catalogo, hanno contribuito al dono lasciato nelle mani sapienti del prof. Papetti. Inoltre, ha specificato La Motta, hanno visualizzato il video girato dal Mago Forest per sostenere la mostra più di 90.000 utenti.

Operazioni culturali di questo tipo risultano fondamentali per la promozione turistica del Piceno e del suo ingente patrimonio artistico poiché creano e rinsaldano rapporti con altre realtà. Ad esempio, si sta già pensando a un altro progetto dal valore attrattivo e didascalico allo stesso tempo. Il prof. Papetti desidera accostare l’opera di Tiziano Vecellio San Francesco riceve le stigmate conservata ad Ascoli a quella custodita a Trapani poiché realizzate in due periodi differenti dal pittore di Pieve di Cadore, la prima in una fase giovanile mentre la seconda in una più tarda.

A confermare il valore culturale, ma anche economico di tali manovre, vi è anche la donazione di circa 7.000 euro elargita da parte del comune di Domodossola per aver ricevuto in prestito in occasione della mostra Tra Guercino e De Nittis alcune opere della collezione Ceci. Il denaro, di fatto, verrà utilizzato per restaurare la tavola di Pietro Alamanno: Madonna con Bambino, san Sebastiano e santa Caterina d’Alessandria.

TAG: , , , ,