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Infrastrutture Marche: è stata presentata questa mattina nella sede distaccata della Regione Marche ad Ascoli, l’analisi dello stato dell’arte elaborata da Piero Celani.

Erano presenti inoltre anche la docente Maria Pia Spurio, Alessio Pagliacci, coordinatore regionale dei giovani, Valerio Pignotti capogruppo sambenettese, Claudia Regoli dei club azzurri e Giuseppe Capretti dei seniores.

Infrastrutture Marche: i dati del nostro territorio

Le infrastrutture sono l’insieme di strade, autostrade, ponti e aeroporti che formano lo scheletro strutturale di un paese.

“Senza di esse non ci può essere un futuro” è il messaggio che prevale dall’analisi delle infrastrutture presenti nella nostra regione elaborata e studiata dal vicepresidente del Consiglio Regionale Piero Celani con l’aiuto  della Professoressa Maria Pia Spurio. 

Da questo studio emergono dati non molto positivi, specialmente per il nostro territorio.

L’Italia, come le Marche sono rimaste ferme al 1980: che è stato un anno spartiacque. Avevamo 5.900 km di autostrade, oggi sono 6.844. Abbiamo avuto un incremento del 16%. “Siamo quindi fanalino di coda”. E inoltre dobbiamo notare che con il potenziamento delle infrastrutture sia seguita anche la crescita del Pil.

La Regione Marche ha un indice di dotazione infrastrutturale pari all’85,4%, inferiore sia a livello italiano che alle ripartizioni geografiche, Nord-Ovest ( 107%), e Centro (121,1%) ad esclusione del Sud e delle Isole.

Ascoli Piceno e Fermo  (74,5% ) e Macerata (62,2%), dall’analisi dei dati relativi alle infrastrutture, si collocano all’ultimo posto nelle Marche rispetto ad Ancona (129) e Pesaro-Urbino (75).

“Per le Marche e per il Piceno, le infrastrutture sono il tallone d’Achille. Quelle presenti sono poche e poco collegate, la SS16 Adriatica, le strade vallive, i porti, e non possiamo dimenticare la viabilità dell’A14 e cosa è successo nei giorni scorsi.

Vediamo sia dai dati che dalle tabelle che le infrastrutture sono molto importanti in quanto influiscono sull’attrattività e la competitività dei territori. Secondo uno studio fatto dal Fondo Monetario Europeo,  un aumento dell’1% delle infrastrutture porterebbe ad un aumento del Pil dello 0,4%“, sono le parole di Celani nel dossier di questa analisi.

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Celani: rimedi, proposte e soluzioni

“Dobbiamo concentrare gli investimenti oltre che sul potenziamento dell’autostrada A14, anche su strade regionali formate da assi vallivi cioè tutte quelle strade a pettine che dalla costa si dirigono verso l’entroterra.

Non si tratta di fare strade nuove ma di migliorarle. E assi intervallivi con lo scopo di realizzare una rete viaria stradale completa di tipo “C” ossia con una carreggiata e due corsie che esclude l’attraverso dei centri urbani principali ma li collega tra di loro e con la rete nazionale attraverso gli assi vallivi e i percorsi delle strade Mezzina la cosiddetta Dorsale Marchigiana Abruzzese Molisana e la Pedemontana che parte da Roccafluvione e arriva a Sarnano.

Altrimenti rischiamo che dopo il terremoto in queste zone ci sia una sorta di urbanesimo verso la costa, la gente scappa da questi paesi perché non ci sono strade, investimenti e servizi” queste le proposte di Celani a proposito delle nostre strade.

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