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Presso la Sala Conferenze della Libreria Rinascita oggi, martedì 7 maggio, il PD, con Pietro Frenquellucci candidato sindaco, ha presentato il suo programma elettorale e i suoi progetti per la città di Ascoli Piceno.

Comunali Ascoli 2019: PD e clima politico

La conferenza programmatica di presentazione della lista del PD, appoggiata da Attivamente, Territorio è Sviluppo, Socialisti Ascolani, Articolo Uno e Uniti per Ascoli, si è aperta con una serie di questioni, sollevate polemicamente da Angelo Procaccini, sugli altri partiti in lizza per le elezioni amministrative.

“Il PD ad Ascoli, a differenza di molti altri, anche di quelli che si propongono come simbolo del cambiamento, si è politicamente rinnovato, ha messo in campo energie fresche e nuove competenze, con l’aiuto della sinistra storica e delle liste civiche, in un ampio progetto che si colloca al di là della logica dei partiti”, ha affermato Procaccini, sottolineando come il candidato sindaco Frenquellucci non abbia nessuna poltrona da difendere e nessuna carriera da continuare. Si mette, perciò, in gioco per il bene della città. 

È intervenuto poi, a gamba tesa, il capogruppo di partito Francesco Ameli che, perentorio, ha dichiarato che è sicuro dell’arrivo al ballottaggio del suo partito e della sua conseguente vincita nell’ascolano: “C’è bisogno di svecchiare, di svelare i giochi di potere fra Cinque Stelle e i candidati di Destra alle attuali elezioni, entrambi alleati dell’uscente amministrazione. Hanno governato la città per venti anni, non possono essere loro la novità”.

L’attenzione ai giovani e le proposte

In caso di esito positivo delle elezioni per il PD, i campi di intervento saranno due: l’ambiente e il sociale, entrambi distrutti negli ultimi anni, in una prospettiva di totale cambiamento della città, di risveglio dall’apatia a cui è stata costretta dalle precedenti amministrazioni.

Sono intervenuti, in ordine, i candidati consiglieri Maria Stella Origlia, Giancarlo Alboini, Carlo Colonnella, Caty Gaspari, Natalia Virgulti, Ambra Panichi, Mara Piconi, Roberta Fabiani, Valentina Bellini.

Hanno, tutti, posto l’accento sull’urgenza di tematiche simili: in primis, Maria Stella Origlia ha sottolineato l’impellenza di “Recuperare un’accezione positiva della politica come sostegno ai cittadini, nonostante le evidenti malefatte della destra negli ultimi anni, senza rinforzi su cordate di interesse o promesse di posti di lavoro”. 

E proprio del lavoro si è ampiamente discusso, dello spopolamento del centro storico, del problema dell’abbandono di Ascoli da parte della componente studentesca e giovanile.

Così, Caty Gaspari, insegnante, ha parlato del problema dell’abbassamento generalizzato del livello culturale dei giovani, ponendo come soluzione unica la Cultura con la C maiuscola, che includa e valorizzi i ragazzi, rendendoli partecipi della vita cittadina.

Ambra Panichi, a tal proposito, ha riportato la sua esperienza di ragazza che ha studiato fuori per poi tornare ad Ascoli, provando sconforto nel vedere come la città non offra reali prospettive; parole simili sono venute dalla giovanissima Mara Piconi, appena 23enne.

A concludere la presentazione è stato Pietro Frenquellucci, il candidato sindaco. “Mentre a destra si litigava per il nome del candidato, il PD già lanciava le sue proposte, salvo poi ritrovarle, disseminate qua e là, nei programmi politici altrui” ha rivelato l’aspirante Primo Cittadino.

Qualora venisse eletto, il confronto costante ed entusiasta, trasparente, con la cittadinanza sarebbe la linea guida del suo agire. Conscio della miriade di problematiche che esistono nella Città delle Cento Torri, ha posto l’attenzione su alcune in particolare: il drammatico problema del lavoro, risolvibile solo con un’azione sinergica di Amministrazione, organizzazioni sindacali, imprenditori, studenti, artigiani e commercianti; l’abbassamento del livello culturale dei giovani, arginabile concedendo loro modo di formarsi, con stimoli extrascolastici, cosa possibile solo qualora esistano strutture idonee, luoghi di aggregazione che diventino occasione di scambio e confronto, non ghetti generazionali.

Attenzione da porre anche alle aree verdi, da incrementare e tutelare, e al centro storico cittadino, vigilando la ricostruzione, impedendo qualsiasi infiltrazione nei tessuti imprenditoriali che saneranno le ferite della città.

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