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La crisi di governo è ormai ufficiale, la Lega sembra non vedere alternative possibili alle urne. Non sembrano esserci spiragli per eventuali governi tecnici che non riuscirebbero ad ottenere la fiducia del Parlamento e allora l’Italia si prepara a tornare al voto. Ma quali sono le possibili date per tornare alle urne? 

Matteo Salvini vuole tornare al voto prima possibile, il prossimo ottobre. Conte però non ci sta e mira alla sfiducia siano i due rami del Parlamento.

Crisi di governo, quando si vota

Ma quando si vota? Vediamo quali sono i tempi tecnici da rispettare. Si parte dallo scioglimento delle Camere e prima del voto devono trascorrere almeno 45 giorni.

Ma per consentire il voto anche agli italiani all’estero, seguendo tutte le procedure, occorrono circa due mesi.

Sono tre, allora, le finestre che potrebbero aprirsi a ottobre: 

  • con lo scioglimento delle Camere a Ferragosto, si può andare al voto domenica 13 ottobre; 
  • le altre due date alternative sono il 20 e il 27 ottobre. 

Ma qual è l’iter per la crisi di governo? La legge prevede che il Presidente della Repubblica possa sciogliere le Camere con un Decreto, con la controfirma del Presidente del Consiglio. 

Allora, se Conte non dà le dimissioni ci sarà bisogno di un passaggio parlamentare prima delle nuove elezioni. Possibile allora, una convocazione verso il 20 agosto. Se così fosse non andremo a votare prima del 20 ottobre. 

Crisi di governo, gli scenari possibili

Se è vero, comunque, che la Lega invoca ottobre per le elezioni anticipate, ci sono dei tempi tecnici da rispettare.

Con una crisi di governo a Ferragosto e con tutti i passaggi necessari, le urne potrebbero aprirsi non prima di novembre.

SkyTg24, ad esempio, sostiene che il voto potrebbe slittare fino a domenica 3 novembre o anche domenica 10 novembre.

Ora tocca al premier Giuseppe Conte che se non dovesse rassegnare le dimissioni e volesse la sfiducia del Parlamento, allungherebbe i tempi. C’è anche chi non esclude che Mattarella affidi mandati esplorativi ai vertici del Parlamento così da poter ascoltare anche gli umori delle forze politiche.

Potrebbe quindi esserci spazio per un governo esecutivo ponte o per la possibilità di Conte traghettatore fino alle elezioni della prossima primavera. In ogni caso, l’ultima finestra utile per tornare alle urne potrebbe essere quella di ottobre a causa della legge di bilancio alle porte.

Foto: Ansa

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