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Il Centro Studi della Cna Marche ha effettuato un’indagine, dalla quale è emerso che nelle Marche il 59,6% del reddito del 2019 sarà impiegato per pagare imposte e tasse, comunali, regionali e statali. 

“Un prelievo fiscale così elevato diventa un forte disincentivo per chi vuole avviare un’attività imprenditoriale e rappresenta un fattore di difficoltà e di incertezza per tutti gli artigiani e i piccoli imprenditori marchigiani” ha affermato Gregorini della Cna Marche.

Cna Marche, quante tasse pagano gli artigiani

La Cna Marche, nell’indagine Comune che vai, fisco che trovi ha preso come riferimento un’impresa tipo con un reddito di 50 mila euro, ricavi per 431 mila euro, 5 dipendenti , un laboratorio di 350 metri quadri e un negozio per la vendita di 175 metri quadri.

Le tasse prese in esame sono quelle pagate ad enti locali, Regione e Stato, quindi irpef, contributi previdenziali, Irap, Tari e Tasi.

Così, è emerso che nel 2019 i piccoli imprenditori marchigiani impiegheranno quasi il 60% del loro reddito per gli oneri fiscali; insomma, lavoreranno 217 giorni per l’erario e 148 per la famiglia, iniziando ad incamerare per bisogni personali e investimenti il loro reddito solo a partire dal 4 agosto. Materialmente, dopo tutti gli adempimenti, a questo imprenditore tipo, rimangono in tasca 20.221 euro per un reddito mensile di 1.685 euro.

“Quello che chiediamo è invece un fisco improntato alla trasparenza, alla semplicità, alla stabilità delle regole e soprattutto alla ragionevolezza del prelievo. Un lieve calo della pressione fiscale nell’ultimo anno c’è stata, grazie alla deducibilità al 50 per cento dell’Imu sui capannoni, che va portata al 100 per cento. Inoltre vanno ridotte le tasse sul reddito d’impresa e l’’Irpef delle imprese personali e di lavoratori autonomi, oltre ad agevolare il passaggio generazionale delle imprese individuali”, ha continuato Gregorini.

Quanto pesano le imposte, i dati

In Italia la città dove le imprese pagano meno tasse è Bolzano con il 53% del reddito mentre il Comune più esoso è Reggio Calabria con il 69.8%.

Nelle Marche, il peso delle tasse varia tra il il 61,2% di Pesaro e il 57,3% di Jesi. A Fermo si paga il 58,4, ad Ancona il 58,5, ad Ascoli Piceno il 58,7 e a Senigallia%, superato a Macerata (60.2), a Urbino (60,3) e a Falconara (61,1).
Il peso delle imposte statali sulle imprese marchigiane oscilla tra il 41,5% di Jesi e il 39,6% di Pesaro.

Le imposte regionali sono in tutti i Comuni tra il 6,9 e il 6,8%.

A fare la differenza sono le imposte comunali che oscillano tra il 9% o di Jesi e il 14,8% di Pesaro.

Gli artigiani di Ancona e Ascoli Piceno per festeggiare la liberazione dalle tasse hanno dovuto aspettare il 1 agosto, quelli di Senigallia il 6 agosto e quelli di quelli di Macerata e Urbino il 7 agosto.

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