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Immigrazione Marche 2019, secondo le indagini della Cgil dall’entrata in vigore del Decreto Sicurezza voluto dal precedente governo si stima che nelle Marche l’immigrazione sia in generale diminuzione ma che siano, nel 2019, 1200 le persone a cui è stata negata protezione umanitaria, causando l’aumento delle entrate irregolari.

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Immigrazione Marche, i numeri dell’accoglienza

Nelle Marche, secondo i dati resi noti dal Ministero dell’Interno, sono 2.705 gli immigrati accolti, mentre nel 2017 erano quasi il doppio, 5.300. Tra il numero totale degli accolti, 1.733, oltre il 64% quindi, sono nei Cas, ovvero i Centri di Accoglienza; 972, invece, sono distribuiti nei centri Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), centri diffusi su base comunale che non possono più accogliere, per effetto del decreto Salvini, i richiedenti asilo ma solo i minorenni non accompagnati e persone in casi particolari, come prevede la normativa.

Migranti irregolari e settori a rischio

“Siamo usciti da una fase di propaganda quotidiana, però c’è la realtà degli irregolari che va portata all’attenzione: si tratta di persone che, dopo il decreto Salvini, sono uscite forzatamente dai programmi di accoglienza o non hanno più avuto l’opportunità di entrarci” ha dichiarato Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche. Egli ha spiegato, poi, come questo fatto, oltre a violare i diritti umani, aumenta l’esposizione dei migranti al rischio che vengano impiegati come manodopera nel lavoro nero o, peggio, assoldati dalla criminalità organizzata.

I settori più a rischio risultano essere l’edilizia, l’agricoltura e, naturalmente, la ricostruzione post sisma. “Va reintrodotta la protezione per motivi umanitari e vanno riaperti con urgenza i canali per la regolarizzazione delle tante persone presenti in Italia; persone che, molto spesso, come nel caso del lavoro di cura per gli anziani, già lavorano ma non possono regolarizzarsi a causa di leggi assurde”, conclude Santarelli.

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