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Arriva anche il chiarimento da parte del sindaco Marco Fioravanti in merito alla bagarre mediatica e politica scoppiata dopo il caso della cena di Acquasanta Terme.

“Rilascio queste dichiarazioni perché sento l’esigenza umana e istituzionale di chiarire la mia posizione riguardo alla questione della cena ad Acquasanta Terme del 28 ottobre”, esordisce nella nota ufficiale il primo cittadino di Ascoli.

La dichiarazione arriva dopo la richiesta da più parti delle dimissioni del sindaco.

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Cena di Acquasanta Terme, la dichiarazione di Fioravanti

“Sono stato invitato a un’assemblea di partito. Arrivato sul posto, ho parlato con i presenti delle questioni riguardanti il territorio: in particolare della ricostruzione post sisma, per la quale ho presentato la mia proposta di deroga della legge sulla concorrenza europea per far lavorare le imprese locali. Sono andato via dopo pochi minuti e, non avendo partecipato alla cena, non ho visto i menù con le foto. Altrimenti sarei andato via immediatamente”, spiega Marco Fioravanti.

“Tuttavia voglio cogliere l’occasione per evidenziare la distanza che separa il centrodestra che guida l’Amministrazione di Ascoli – e che aspira a governare il Paese – da queste nostalgie antidemocratiche. Come rappresentante delle istituzioni ho convintamente giurato sulla Costituzione. Come uomo mi sento per questioni culturali e generazionali lontano da tali idee”.

Da qui la difesa dell’amministrazione attuale: “in nessun modo la mia Amministrazione avalla o avallerà iniziative di questo tipo. Ascoli è Medaglia d’oro al Valor Militare per Attività Partigiane, questi temi devono unire la politica nel rispetto e nella comprensione della storia. Comunque mi scuso e lascerò parlare il buon governo della mia città”.

Le scuse del coordinatore provinciale di FDI

Sempre nella mattinata di oggi sono arrivate anche le scuse ufficiali di Luigi Capriotti, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia.

“Chiedo scusa e mi assumo tutte le responsabilità in merito alla vicenda della cena ad Acquasanta Terme. Ci tengo però a fare chiarezza su quanto accaduto. Ho personalmente organizzato un’assemblea di Fratelli d’Italia per parlare, insieme ad alcuni militanti del partito, dei principali problemi del nostro territorio, con un’attenzione particolare alla questione relativa alla ricostruzione post sisma. Per questo motivo, ho ritenuto utile invitare a tale assemblea anche le cariche istituzionali del nostro partito e altri amministratori locali”.

“Sui tavoli allestiti per la cena sono stati posizionati alcuni menù che sono poi stati al centro delle polemiche per i riferimenti a simboli fascisti e della marcia su Roma”, continua Capriotti.

“Una commistione imperdonabile, della quale mi assumo le responsabilità perché ha messo in cattiva luce l’immagine del partito di Fratelli d’Italia, del Comune di Acquasanta Terme e di tutti gli amministratori e politici presenti. Tutti assolutamente estranei alla vicenda e presenti solo perché da me invitati a un’assemblea di partito. Per tutte queste ragioni, chiedendo nuovamente scusa per l’accaduto, mi assumo personalmente la totale responsabilità e ribadisco la completa estraneità alla vicenda del partito di Fratelli d’Italia”.

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